All’Albori Soulplace Film festival il premio alla migliore sceneggiatura al film di Armando Montella

Il cortometraggio “La verità non esiste” si è aggiudicato il premio Best Screenplay (miglior sceneggiatura) all’Albori Soulplace Film Festival.

Il corto è nato da un’idea di Armando Montella, imprenditore cavese con la passione per la fotografia, che ha curato anche la sceneggiatura. La cerimonia di consegna del riconoscimento si è svolta nella chiesa di Santa Margherita, nel suggestivo borgo della Costiera amalfitana che dà il nome alla manifestazione, al termine della proiezione di tutti i lavori premiati.

Giunta alla seconda edizione, l’Albori Soulplace Film Festival è una rassegna di carattere internazionale già di grande rilevanza, come dimostra la variegata provenienza delle opere in concorso. Il festival nasce con l’obiettivo di promuovere cinema e territorio e si avvale del patrocinio del Comune di Vietri sul Mare, della Pro Loco e dell’Associazione Italiana “I Borghi più belli d’Italia”.

La trama del cortometraggio ruota intorno ad un personaggio principale che è Roberto. Imprenditore di un’azienda vinicola, a causa di una malattia il protagonista perde la memoria e in parte anche la lucidità. Ciò che gli accade, però, rappresenta per lui un’occasione per ricomporre le tessere del mosaico della propria vita, ripercorrendo le scelte fatte ed i desideri sopiti. Con l’aiuto della moglie Maria e dell’amico di sempre Luca, Roberto si riappropria del suo passato e, nel contempo, si pone una serie di quesiti esistenziali che ruotano intorno ad un unico interrogativo: nella vita è meglio seguire l’istinto o la ragione?

«Sono particolarmente orgoglioso per questo riconoscimento – ha commentato Armando Montella – “La verità non esiste” è una delle tre produzioni italiane premiate in un Festival in cui i vincitori provengono da diversi Paesi. La giuria ha voluto premiare la sceneggiatura, cogliendo il valore della trama del cortometraggio. Quello che abbiamo realizzato è un lavoro cinematografico intimo, nel quale si pone al centro la contrapposizione tra passione e ragione, che ha tormentato ognuno di noi almeno una volta nella vita. La crisi di Roberto rappresenta per lui anche un’opportunità per affrontare degli interrogativi che lo hanno assillato per tutta la vita e a cui, alla fine, saprà dare una sua personale risposta”.