L’ultimo precedente in ordine cronologico è andato in scena nel settembre del 1994 in Serie D e la neopromossa Cavese di Vittorio Belotti superò di misura al Simonetta Lamberti i falchetti. Il gol portava la firma del centravanti Francesco Sorrentino, figlio di un cantante neomelodico napoletano, che era stato uno dei pochi acquisti di quella sessione estiva del calciomercato. In realtà Sorrentino aveva già militato nella Cavese nel 1989/90 e 1990/91 in Serie C2, prelevato insieme a Del Vecchio dall’Afragolese. Fu il primo dei suoi 5 gol in quella stagione, che videro la Cavese issarsi fino al 4° posto in un campionato vinto poi dal Taranto.
Tuttavia, Cavese e Casertana si erano affrontate per la prima volta l’11 febbraio del 1940 nel quadro del Campionato di I Divisione, che gli aquilotti guidati da Virgilio Levratto si aggiudicarono a mani basse, anticipando in classifica con 35 punti proprio la Casertana, ferma invece a 28.
A Cava de’ Tirreni si imposero gli aquilotti, proprio grazie ad un gol di Levratto, che ricopriva il duplice incarico di allenatore-giocatore. La vittoria di quel campionato spalancò alla Cavese un ulteriore periodo di lustro nel corso della sua nobile storia, con gli aquilotti per la prima volta in campo nel prestigioso campionato di Serie C. Divisione a sua volta guadagnata dalla Casertana nel 1941.
Nei successivi campionati la Cavese impattò contro i rossoblù per 1-1 nel 1941/42 e quindi vinse largamente per 3-0 nel 42/43. La Cavese si piazzò al 3° posto nel 1942, facendo parlare di sé come tra le migliori squadre del panorama italiano.
La sfida ai falchetti casertani sarebbe poi mancata per molti anni, fino alla stagione di IV Serie del 1954/55. Stagione disastrosa, in cui la Cavese registrò un rarissimo sussulto proprio nella gara interna contro la Casertana, vinta dai metelliani con un netto 3-1. Di Cassani, Rino Santin e Di Luccio le tre marcature del successo dei biancoblù.
Poi questa sfida regionale non si ripropose prima del campionato di Serie C1 del 1984/85.
La Cavese della sciagurata gestione Romeo Benetti, fautore di un calcio a zona fin troppo approssimativo, non oltre l’1-1 casalingo, nonostante il primo gol in maglia bianco blu di Roberto Mandressi, dal vivaio milanista e soprannominato il “Rensenbrink della Brianza”. Con analogo punteggio si chiuse anche la sfida del 1985/86 e questa volta il punto dei metelliani fu firmato da Adriano Malisan, centrocampista tutta corsa e dinamicità, che la Cavese aveva prelevato nell’estate del 1984 dall’Arezzo.
Il centrocampista friulano si fermò nella valle metelliana per tre stagioni, totalizzando 91 presenze con 2 gol all’attivo, dando una mano alla causa bianco blu anche nel torneo di Serie C2 del 1986/87, che vide la Cavese partire con 5 punti di penalità ed una squadra imbottita di tanti giovani. Rimase indelebile nel cuore dei tifosi quella famosa accoppiata di centrocampo, formata appunto da Adriano Malisan e Luciano Malaman.
(fonte Cavese 1919 http://www.cavese1919.it/)