WELCOME TO THE JUNGLE Italia pallevar, il coraggio di superare i propri confini
WELCOME TO THE JUNGLE Italia pallevar, il coraggio di superare i propri confini
Per il nostro primo appuntamento con “Welcome to the Jungle”, rubrica che racconterà le esperienze di giovani, prevalentemente cavesi, e dei loro approcci al mondo del lavoro, ho pensato che ci volesse qualcosa di estremamente coraggioso.
Il coraggio, appunto, deve essere il moto eterno che deve spingerci verso un futuro migliore, alla ricerca delle opportunità che più fanno al nostro caso. Per questo oggi parleremo di un gruppo di ragazzi cavesi che hanno deciso di andare oltre, oltre le loro aspettative, oltre i soliti stereotipi, oltre i confini italiani.
Gianluca Giordano e Luca Apicella “un po’ a caso, un po’ per scherzo”, hanno aperto la loro prima attività, insieme, a Malaga, in Spagna. Il nome, “italia pa llevar” è significativo, in quanto si occuperanno di far conoscere i prodotti italiani e cavesi, soprattutto, in una grande città come quella andalusa.
Perché, però, si sono spinti a tanto? Come mai aprire un’attività all’estero? La paura di ripartire da zero, in un altro Stato, spesso pone un limite alle iniziative di noi giovani, ma l’altro lato della medaglia invece funge da contraltare, rivelando che lavorare all’estero risulta purtroppo l’unica soluzione per “emergere” (la cosiddetta fuga di cervelli, che riguarda oltre 246.000 giovani italiani – fonte IL SOLE 24 ORE, dati ISTAT nel solo 2017).
“Siamo tutti partiti per un malessere personale. Ognuno, ovviamente, ha avuto le proprie problematiche da affrontare, ma l’aria che si respira in Italia, ultimamente è carica di tensione e negatività, diventa difficilissimo così essere imprenditori.”
E come dargli torto? Luca, il più adulto dei tre, ha già molta esperienza alle spalle e proprio per questo sa come funziona il mondo del lavoro in Italia. Mi propone come esempio un famoso video su YouTube “Se Steve Jobs fosse nato a Napoli” (clicca qui), dove ironizzando sull’impossibilità del creatore della Apple di riuscire a far emergere la sua attività, data la complessità del sistema italiano (tra norme bizzarre, politica assente, pizzo), si raccontano le difficoltà che ogni imprenditore è costretto ad affrontare.
Grazie a ciò, capiamo proprio perché la Spagna è stata scelta per lanciarsi e rilanciarsi, appunto. Sono state infatti approvate delle normative nel Paese che snelliscono la burocrazia e le problematiche annesse per aprire una determinata società, coadiuvate ad una minore pressione fiscale rispetto all’Italia (ovviamente anche la penisola iberica ha le sue pecche, che non stiamo qui ad elencare).
Questo malessere, tuttavia, non è l’unico fattore che ha mosso Luca e Gianluca.
“Entusiasmo e passione ci spingono ad una sorta di missione: i prodotti italiani, al di fuori del nostro confine, sono catalogati, il più delle volte, come un bene luxury, un lusso dunque, per chi lo acquista. Frequentemente assistiamo a falsificazioni o commercializzazioni di prodotti made in Italy, soprattutto nell’ambito culinario, dove si è ben lontani dagli standard nostrani: è qui che vogliamo inserirci, sovvertendo le imitazioni della nostra cucina. Vogliamo offrire e far conoscere i reali piatti che vengono serviti nella nostra terra, rendendoli così accessibili a tutti”.
Come viene reso possibile tutto ciò?
“Da anni lavoriamo nel settore della ristorazione, dunque non mancano le competenze e la passione. Attraverso accordi con aziende di Cava e dintorni, importiamo gli prodotti alimentari necessari per preparare i piatti tipici che contraddistinguono la nostra cucina.
Aziende come Pancrazio spa, Pasticceria Tirrena, Verdurvita (società ortofrutticola di Pontecagnano), ci riforniscono con prodotti autentici e, qualitativamente ottimali, permettendoci così di realizzare un menù che rispecchia con fedeltà le nostre tradizioni.”
Quindi, gli “ingredienti del successo” di -italiapallevar- corrispondono a tanto coraggio, attaccamento alle tradizioni e… alla capacità di sapersi adattare alle esigenze del Paese ospitante. In Spagna, infatti, c’è una una visione differente per quanto riguarda la ristorazione. Vige infatti la regola del “tapear”, lo stuzzicare cibo in diversi locali, non rimanendo dunque ancorati in un unico ristorante.
“italiapallevar rispecchia perfettamente l’unione fra la cultura italiana e spagnola. Nel nostro locale, infatti, non vi sono veri e propri posti a sedere, come la tradizione spagnola impone. Pallevarè traducibile con il nostro “servizio d’asporto”.
Da noi si “vive” l’esperienza della cucina italiana immersi nella cultura spagnola ed il connubio risulta essere davvero calzante. È come portare lo street food napoletano qui a Malaga, magari con qualche personale rivisitazione. La nostra idea è quella di offrire anche un box contenente tutti gli ingredienti per preparare comodamente a casa determinate ricette. Insomma, ci poniamo l’obiettivo di entrare a casa delle persone” ma non solo.
Ridare slancio al marchio Italia in un forte stato di crisi (dovein questo momento è l’importazione a farla da padrona, vedasi la questione energia), facendo conoscere l’autenticità dei nostri piatti in un altro Paese e coinvolgendo così altre aziende cavesi all’estero è la “missione” dei nostri ragazzi.
Per quanto riguarda Malaga, invece, vi consiglio di visitarla, ne vale davvero la pena. Avrete così anche l’occasione di “sentirvi a casa”, passando dai nostri amici.
Lo scopo di questa rubrica è di mettere in luce l’approccio al lavoro dei giovani, in modo tale da incoraggiare chi vi si sta affacciando, magari potendone trarre ispirazione. Nel nostro secondo appuntamento invece, parleremo di un esempio ben più vicino della Spagna,per “avvicinarci” in tutti i sensi alla realtà che ci avvolge.