scritto da Manuel Senatore - 09 Settembre 2022 09:27

WELCOME TO THE JUNGLE Dalla FISICA alla… NASA, Christian Magliano ci racconta la figura del ricercatore

WELCOME TO THE JUNGLE Dalla FISICA alla… NASA, Christian Magliano ci racconta la figura del ricercatore

Quarto appuntamento con “WELCOME TO THE JUNGLE”, la rubrica per i giovani e il loro approccio al mondo del lavoro.

Vi siete mai chiesti cosa possa esserci nel nostro, immenso, universo? Quanti pianeti, quante stelle, quanti corpi ancora devono essere scoperti? Tutte queste domande, a cui rispondiamo solo con la nostra fervida immaginazione, spesso non hanno una soluzione certa, scientifica, ma a renderci le idee più chiare ci penserà Christian Magliano.

Christian, 25 anni, nato a Cava de’ Tirreni, è dottorando presso l’università di Napoli, Federico II, al complesso di Monte Sant’Angelo nel gruppo del professore Giovanni Covone. Si occupa di ricerca e, nello specifico, ricerca di pianeti extra solari (o esopianeti,sono pianeti non appartenenti al sistema solare, orbitanti cioè attorno a una stella diversa dal Sole)

“Oggi sono stati confermati oltre 5000 esopianeti, con altrettante migliaia in attesa di ulteriori indagini. Noi lavoriamo sui segnali che questi corpi celesti emanano. Operiamo attraverso il metodo dei transiti https://articolidiastronomia.com/2018/06/07/metodo-dei-transiti/ e quello che io faccio è, appunto, analizzare i dati che ci invia il telescopio TESS https://it.wikipedia.org/wiki/Transiting_Exoplanet_Survey_Satellite , appartenente alla NASA”.

Il suo lavoro prevede, dunque, di studiare i segnali inviati dallo spazio, tutto questo in collaborazione con membri e strumenti della NASA (!).

“Loro mi spiegano le varie procedure da attuare, leggo e utilizzo i loro software, addirittura nell’ultimo periodo ho lavorato per la modifica di un loro codice per fare delle analisi aggiuntive. Il lavoro in sé, invece, è molto flessibile. Procedo infatti più per progetti e scadenze, piuttosto che per orari. Bisogna però avere una buona mente organizzativa.”

Ma facciamo un passo indietro. Diventare ricercatore, qualsiasi sia il settore di competenza, richiede un requisito fondamentale: la passione. Passione che nacque quasi casualmente, in Christian, quando era bambino: “Mia mamma sapeva che amavo leggere, mi comprava molti libri. Un giorno ne prese uno inerente all’astronomia. l’argomento mi appassionò così tanto che ho continuato ad informarmi al riguardo(rimarco qui l’importanza di leggere ed informarsi).

La bellezza dell’universo, mi dicevo già all’epoca, non può non affascinare nessuna persona nel mondo. Pensa che, anni dopo, una volta terminato il liceo scientifico tutti volevano indirizzarmi a scegliere, come facoltà universitaria, Ingegneria, ma la ritenevo troppo applicativa per i miei interessi. A me piaceva speculare teoricamente sui fenomeni della natura, volevo diventare un ricercatore, preferendo così, come facoltà, Fisica.”

Fisica è una facoltà che raccoglie pochi iscritti ma viene erroneamente sottovalutata, soprattutto perché promette ottimi risvolti futuri: “Scegliere fisica è un po’ atipico, più che altro perché risulta difficile approcciarsi alla materia se non si è pienamente coinvolti. Non è necessario, inoltre, frequentare al liceo un indirizzo scientifico, molte persone che conosco hanno avuto una formazione classica.

L’importante è la passione che deve muovere le persone. I professori della facoltà di Fisciano sono invece dei professionisti seri, disponibili, e mi hanno aiutato tanto nella decisione che ho poi preso. Ma oltre la ricerca, le strade da intraprendere sono tante: tra i molteplici curriculum proposti spiccano quelli in astrofisica e cosmologia, fisica teorica, fisica delle particelle, fisica statistica. Quest’ultima sta andando molto forte, in quanto le figure professionali che escono da questo percorso sono assunte da aziende e banche: interpretare numeri e trend, capendo le esigenze dei clienti, è una prerogativa di queste società, che solo un fisico statistico può soddisfare.”

I progetti futuri, per Christian, sono invece altrettanto ambiziosi. Nel suo dottorato sono previsti infatti 6 mesi a Groningen, in Olanda, presso lo SRON (istituto olandese per lo Spazio), più un altro periodo di 3-6 mesi a Firenze, presso la Leonardo, agenzia spaziale italiana che fabbrica pezzi di telescopi, razzi, aerei. Tra l’altro, contribuirà al lancio del telescopio PLATO, nel 2026, sempre in collaborazione con la NASA.

“Lavorare in queste aziende sarà fondamentale per migliorare le mie competenze, al momento tutte incentrate sullo studio, ed aumentare il mio bagaglio d’esperienza. Il mio obiettivo rimane però la ricerca. Voglio lasciare alla comunità scientifica un contributo importante, che sia un software, un teorema o un risultato che verrà poi, magari, studiato nelle scuole. A ciò mi piacerebbe inoltre accompagnare l’attività accademica, divenendo professore: parlare ed insegnare mi affascina molto, poi chissà… magari mi ritroverò a spiegare le mie scoperte!”

Universitario, laureato in Economia e Management, speaker radiofonico, giornalista in erba, un futuro ancora tutto da scrivere ma con grandi idee in sottofondo

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