Il modello Iva 2020 presenta tre importanti novità rispetto al modello dell’anno scorso. Andiamo a vedere quali sono.
1- Contribuenti virtuosi. Per i contribuenti che abbiano ottenuto un punteggio ISA nello scorso modello dichiarativo almeno pari a 8, il regime premiale ad essi riservato, prevede l’esonero dall’apposizione del visto di conformità, per la compensazione di crediti IVA di importo non superiore a 50.000 euro annui, e l’esonero dall’apposizione del visto di conformità ovvero dalla prestazione della garanzia per i rimborsi IVA per un importo non superiore a 50.000 euro annui.
Conformemente a tali previsioni premiali, è stata inserita nel riquadro “Firma della dichiarazione”, del frontespizio del modello Iva 2020, la nuova casella “Esonero dall’apposizione del visto di conformità” riservata, appunto, ai contribuenti che beneficiano di tale esenzione.
I contribuenti virtuosi, pertanto, barreranno la casella in oggetto per rendere edotta l’Agenzia delle entrate che le compensazioni “libere”” saranno fino a 50 mila euro.
2 – Quadro VP: i soggetti passivi Iva possono, alternativamente alla trasmissione degli esiti della liquidazione periodica trimestrale relativa al quarto trimestre entro il 2 marzo, comunicare tali dati direttamente in sede di dichiarazione annuale IVA, presentando la stessa entro tale data. Al fine di consentire ai contribuenti di avvalersi di tale facoltà, il modello IVA 2020 si arricchisce del quadro VP, in cui inserire i dati delle liquidazioni Iva di ottobre, novembre e dicembre. Qualora la dichiarazione annuale IVA 2020 fosse trasmessa successivamente a tale data, la li.pe. del quarto trimestre deve essere presentata e nel modello iva il quadro VP non deve essere compilato;
3 – Quadro VQ – Nel modello Iva, il quadro VL ha la funzione di evidenziare l’eventuale credito o debito Iva scaturente dalle varie dichiarazioni. L’importo dell’iva versata che può essere indicato è quello risultante dai versamenti periodici effettuati nel corso dell’anno. Una simile modalità di compilazione del modello dichiarativo annuale risponde chiaramente allo scopo di evitare la formazione e l’utilizzo (in compensazione o a rimborso) di crediti IVA inesistenti, in presenza di omessi versamenti periodici.
Tuttavia, al contempo, non permette di evidenziare né recuperare, in tutto o in parte, il credito IVA eventualmente derivante dai versamenti IVA periodici effettuati a seguito di comunicazioni di irregolarità ex art.54-bis del D.P.R. 633/1972. Allo scopo di risolvere tale effetto distorsivo la dichiarazione IVA/2020 presenta un nuovo quadro VQ, denominato “Versamenti periodici omessi” e riservato ai contribuenti interessati a determinare il credito maturato per versamenti di imposta periodica “non spontanei”.
Pertanto, nella dichiarazione Iva relativa a ciascuno degli anni interessati dal pagamento rateale, va indicata la quota parte d’imposta versata fino alla presentazione della stessa. L’ammontare del credito risultante dalla compilazione del quadro VQ va poi riportato nel quadro VL.