Una volta avvenuta l’iscrizione nel registro delle imprese, la Camera di commercio trasmette la comunicazione di inizio attività all’Inps, che provvederà ad iscrivere alla gestione previdenziale il titolare.
Dobbiamo distinguere due diverse tipologie di iscrizione: la gestione commercianti e la gestione artigiani. L’Inps provvede ad iscrivere il titolare presso una delle due gestioni in base al tipo di attività svolta. Il titolare sarà, quindi, soggetto alla contribuzione obbligatoria, che prevede il pagamento di quattro rate trimestrali, ognuna di circa 950 euro per i commercianti e di circa 900 euro per gli artigiani.
Le scadenze fissate sono le seguenti: 16 febbraio, 16 maggio, 20 agosto e 16 novembre. Per coloro i quali aderiscono al regime forfettario, gli importi sopraindicati si riducono del 35%, arrivando a circa 620 euro. Nel caso delle società di persone, l’obbligatorietà dell’iscrizione all’inps è soltanto in capo all’amministratore, mentre gli altri soci sono obbligati ad iscriversi soltanto se svolgono attività lavorativa all’interno dell’impresa.
Per le società di capitali, invece, l’amministratore è soggetto a due diversi tipi di contribuzione: la gestione commercianti o artigiana (a seconda del tipo di attività) e alla gestione separata se percepisce un compenso per l’attività svolta. Per quanto riguarda i professionisti (commercialisti, geometri, avvocati, medici, ecc.), essi non sono soggetti all’iscrizione in Camera di commercio, ma sono obbligati alla gestione previdenziale.
Nella maggior parte dei casi i professionisti hanno una propria cassa di previdenza da categoria alla quale iscriversi, e alla quale verseranno i contributi e da cui riceveranno la pensione al termine dell’attività lavorativa. Quindi, questi soggetti non saranno soggetti all’iscrizione all’Inps. Soltanto nel caso in cui la categoria professionale alla quale appartengono non ha una propria cassa di previdenza, allora dovranno iscriversi alla gestione separata Inps.