In questi giorni i contribuenti che aderiscono al regime forfettario stanno ricevendo dall’Agenzia delle Entrate le lettere di compliance, con le quali vengono invitati a verificare che nel modello redditi relativo all’anno d’imposta 2021 siano stati correttamente indicati i dati relativi ai costi (righi da rs 375 a rs 381).
Ciò ha messo in allarme i tanti contribuenti forfettari. Vediamo come dobbiamo comportarci. Qualora non ci siano dati da inserire nel quadro RS si può tranquillamente ignorare la comunicazione ricevuta, mentre nel caso in cui effettivamente ci siano degli importi da indicare la situazione cambia. In tale caso va predisposta una dichiarazione integrativa per l’anno 2021 e pagare entro il 30 novembre 2023 la sanzione di euro 31,25, ossia il ravvedimento di 1/8 della sanzione piena di 250 euro.
Il Consiglio Nazionale dei commercialisti si è prontamente attivato per avere risposte certe da parte dell’Agenzia delle Entrate, e in tempi rapidissimi ha ottenuto un incontro con il vice ministro dell’economia, Maurizio Leo, il quale ha tranquillizzato i contribuenti, affermando che nel Consiglio dei Ministri del 27 settembre avrebbe portato la questione in aula. Il Consiglio dei ministri si è tenuto mercoledì 27 settembre e, per quanto al momento della stesura del presente contributo il testo definitivo non sia ancora disponibile, molti aspetti sono stati svelati.
L’ultima bozza disponibile del DL Proroghe introduce una novità che va ad impattare sulla questione, ossia la previsione di una norma che differisce al 2024 l’obbligo di comunicazione dei dati previsti nel quadro RS per i contribuenti forfettari destinatari in questi giorni di un massiccio invio di lettere di compliance senza applicazione di sanzioni.
Tale norma, è bene precisare, non cancella la questione del quadro RS, per l’anno 2021 e seguenti, ma rinvia la comunicazione dei dati al 30 novembre 2024. Quindi la questione è stata congelata solo per l’anno 2021, mentre per l’anno d’imposta 2022 l’obbligo di comunicazione dei dati resta.
Ciò vuol dire che nel modello redditi di quest’anno bisognerà fare attenzione agli obblighi comunicativi. Pertanto se la dichiarazione non è stata ancora inviata (la scadenza è il 30 novembre) bisognerà accertarsi che il quadro rs sia stato correttamente compilato, mentre la dichiarazione fosse stata già inviata sarà necessario procedere con una dichiarazione correttiva entro il 30 novembre oppure integrativa oltre tale data per evitare di incorrere