FISCO & IMPRESA Delega Fiscale: misure per cartelle esattoriali e rottamazione
Il decreto fiscale approvato ieri dal consiglio dei ministri contiene misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili, contiene tre misure importanti riguardanti le cartelle esattoriali e la rottamazione.
La prima misura riguarda un mini ripescaggio per i decaduti dalla pace fiscale, che potranno regolarizzare i versamenti omessi entro il 30 novembre prossimo. L’effetto dell’articolo 1 del decreto è quello di un mini ripescaggio dei soggetti che non hanno provveduto a corrispondere i pagamenti delle rate 2020 di rottamazione ter e saldo e stralcio nei termini stabiliti.
Questi soggetti potranno effettuare i pagamenti entro il prossimo 30 novembre senza perdere i benefici delle sanatorie. La norma di fatto concede 30 giorni in più di tempo anche per il pagamento della rata della rottamazione ter in scadenza il prossimo 31 ottobre che potrà essere versata sempre entro il 30/11. Di fatto la proroga è mini poiché estremamente ravvicinata rispetto anche alla probabile pubblicazione del decreto ed anche perché cade nello stesso giorno in cui i contribuenti dovranno regolarizzare e versare anche tutte le rate della pace fiscale in scadenza nel 2021.
La seconda misura riguarda un’estensione da 60 a 150 giorni dei termini per saldare le cartelle di pagamento notificate dall’1 settembre fino a fine anno. L’articolo 2 del decreto, prevede che il termine di pagamento delle cartelle notificate dall’1 settembre al 31 dicembre 2021 passa dagli ordinari 60 giorni, così come previsto dall’articolo 25, comma 2, del dpr 602/1973, a 150 giorni dalla notifica delle stesse.
L’effetto estensivo della norma sembrerebbe intervenire però unicamente sul citato articolo 25 e non anche sul termine di impugnazione degli atti che, ai sensi dell’articolo 21 del dlgs 546/92, dovrebbe restare ancorato ai 60 giorni dalla notifica dell’atto.
La terza misura prevede che salga a 18 il numero di rate che portano alla decadenza dai piani di dilazione su cartelle rateizzate o da dilazionare fino al 31/12/2021. L’ulteriore estensione da 10 a 18 del numero delle rate insolute anche non consecutive necessarie per decadere dai piani di dilazione in essere, di fatto corrisponde ad una vera e propria sospensione degli stessi pagamenti per l’intero “periodo Covid-19”. Lo stop dai pagamenti delle cartelle dilazionate infatti partiva dallo scorso 8 marzo 2020 ed è terminato il 31 agosto 2021, esattamente un periodo lungo 18 mesi come il numero delle rate insolute che determinano la decadenza. I contribuenti, quindi, non dovranno corrispondere l’intero arretrato di un anno e mezzo in unica soluzione ma dovranno pagare la rata in corso, oltre quella scaduta a settembre, per mantenere i piani di dilazione attivi. Automaticamente inoltre tornano in bonis anche i soggetti che lo scorso 30 settembre non erano riusciti ad effettuare il saldo (integrale o parziale) delle rate arretrate decadendo di conseguenza dai piani rate.
Oltre ai tre interventi indicati è inoltre previsto anche un salvacondotto per l’operato dell’agenzia delle entrate riscossione. Infatti, tutti gli atti ed i provvedimenti adottati dal 1 ottobre fino alla data di pubblicazione del decreto in commento, come pignoramenti, fermi amministrativi ed ipoteche, restano validi e ne sono fatti salvi gli effetti ed i rapporti giuridici conseguentemente sorti.