Istat, 2017 “buona annata”: si consolida la crescita, bene i consumi
Dal Rapporto annuale 2018 emerge un’economia in discreta salute, con il Pil in aumento dell’1,5% (+0,9% nel 2016), “valore più elevato dal 2010”. Prosegue la risalita dei consumi delle famiglie con un volume di spesa dei nuclei residenti su dell’1,4% con gli stessi ritmi del 2016. “Boom” dei servizi, dal 2008 operai e artigiani sono 1 milione in meno.
Il 2017 è stata una “buona annata” per l’Italia. Si consolida la crescita dell’economia con il Pil che ha messo a segno un aumento dell’1,5% (rispetto al +0,9% dell’anno prima), “valore più elevato dal 2010”. E prosegue la risalita dei consumi delle famiglie con un volume di spesa dei nuclei residenti che è aumentato dell’1,4% con gli stessi ritmi del 2016.
E’ quanto emerge dal Rapporto annuale 2018 dell’Istat che fotografa la situazione dell’Italia nel 2017. L’espansione dell’attività ha interessato tutti i settori produttivi, ad eccezione dell’agricoltura. L’aumento del valore aggiunto è stato più marcato nell’industria (+2,1%), nelle attività dei servizi (+1,5%) e moderato nelle costruzioni (+0,8%).
Gli operai e gli artigiani occupati in Italia ammontano nel 2017 a più di 5 milioni (5.193.000), 1 milione in meno del 2008 (-16,2%). Lo rileva l’Istat nel
Rapporto Annuale 2018, secondo cui nei 9 anni sono aumentati del 13,9% le professioni esecutive nel commercio e nei servizi e del 20,9% del personale non qualificato. Le professioni qualificate e tecniche registrano una flessione del 4,3%.
Rispetto al 2016 si registra un minimo aumento dello 0,2% per operai e artigiani e una crescita dell’1,5% delle professioni esecutive in commercio e servizi.
Nel 2017 – nota l’Istat – prosegue a ritmo più contenuto la crescita dell’occupazione nell’industria in senso stretto (+0,6%)e per la prima volta dal 2009 crescono gli occupati anche nelle costruzioni (+0,9%) mentre quelli in agricoltura diminuiscono (-1,4%). Quasi il 90% della crescita degli occupati dell’ultimo anno è concentrata nei servizi. Nel 2017 l’incremento dell’occupazione nel terziario (+1,5%) interessa soprattutto istruzione, altri servizi collettivi e personali, alberghi e ristorazione, trasporti e magazzinaggio, a fronte di riduzioni nelle attivita’ finanziarie e assicurative, nella pubblica amministrazione e difesa, nei servizi alle imprese e alle famiglie. (fonte Confcommercio)