Cecilia Francese, sindaco di Battipaglia: “Abbiamo l’occasione di incidere per davvero sul futuro della nostra città”
Laureata con lode in Medicina e Chirurgia all’Università di Pisa, specializzazione in endocrinologia e poi una seconda specializzazione in oncologia alla Sapienza di Roma, Cecilia Francese è da giugno scorso la prima cittadina di Battipaglia, dove è nata nel 1958. Da sempre impegnata nel sociale, nell’ultimo decennio si è spesa sia nel campo scientifico e della ricerca medica sia nell’impegno politico con il movimento civico “Etica per il buon Governo”.
Dopo oltre tre anni di commissariamento e sospensione della democrazia nella città di Battipaglia, Cecilia Francese è stata eletta pochi mesi fa dai suoi concittadini alla guida del governo municipale nel segno del rinnovamento e della discontinuità.
A circa cinque mesi dalla sua vittoria alle ultime comunali e dal brutto viatico della lettera minatoria che le fu spedita, come ci si trova nei panni di sindaco? Era come se lo aspettava, oppure è molto diverso?
«Ho sempre ben presente quello che è accaduto. Ma di certo non mi faccio intimidire. Il mio lavoro continua incessante e senza remore. Non ho paura, non abbiamo paura di far tornare alla normalità la città di Battipaglia. E’ quello che abbiamo detto in campagna elettorale e che faremo. L’impatto con gli uffici comunali è stato difficile. In queste settimane stiamo approntando il ridisegno della macchina comunale. Attendiamo di poter avere i due nuovi dirigenti e speriamo di poter mettere nelle migliori condizioni possibili gli uffici di lavorare al meglio».
Un’altra curiosità: cosa le piace di più nel ruolo di sindaco?
«Il contatto con la gente, con i cittadini, con i ragazzi con cui spesso parlo e da cui prendo idee, richieste. E poi la grande occasione che ho e che abbiamo di incidere davvero sul futuro della nostra città».
Cosa rimpiange di non poter far o di non poter fare con la stessa intensità e frequenza di prima?
«Tra la professione di medico e gli impegni istituzionali da sindaca davvero non ho tempo per fare altro. Certo mi manca molto l’impegno nella ricerca che è stata la mia vita fino a qualche tempo fa».
Veniamo ai temi più propriamente amministrativi. In che stato ha trovato il Comune di Battipaglia sia in termini finanziari che organizzativi?
«Queste sono le note dolenti mi verrebbe da suggerire. Lo stato economico è quello che è. Il Comune ha aderito al piano di riequilibrio pluriennale per evitare il “default” finanziario e i paletti rispetto a questa condizione sono tanti e in qualche modo ingessano l’azione amministrativa. Ma per fortuna abbiamo idee e capacità per poter fare di necessità virtù. Nelle pieghe dei bilanci, anche grazie all’assessore all’area finanziaria Maria Catarozzo, siamo riusciti a trovare fondi inutilizzati che potranno essere impegnati per risolvere qualche problema in città. L’organizzazione degli uffici, come detto, è in fase di definizione. Altro problema è quello di riorganizzare la società municipalizzata Alba».
I famosi cento giorni di governo sono passati da un po’. Tracciamo un primo bilancio: cosa si era proposto di fare e cosa è riuscito già a fare di quanto programmato?
«Stiamo in dirittura d’arrivo e presto saranno portati all’attenzione della commissione, le modifiche ai regolamenti comunali che introdurranno il Garante della Legalità, il Senato cittadino, il regolamento contro la pubblicità sessista, e quello per l’elezione del nuovo forum dei giovani. In questi mesi siamo stati impegnati per risolvere una serie di “grane” lasciate dalla passata gestione commissariale. Scadenze che sono “scoppiate” con l’insediamento della nuova amministrazione. In ogni caso abbiamo ottenuto un risultato importante per la riorganizzazione ospedaliera grazie al continuo dialogo con la Regione e con il direttore generale dell’Asl Salerno, siamo rientrati tra le Aree di Crisi industriali non complesse e abbiamo portato avanti il progetto del PIU Europa con un ulteriore finanziamento di 8,7 milioni di euro da parte della Regione Campania».
I rapporti con l’opposizione, però, restano molto tesi…
«Abbiamo una opposizione che crede di essere ancora in campagna elettorale e che forse non ha ancora digerito la sconfitta. Hanno presentato ben tre ricorsi al Tar contro alcuni provvedimenti varati in consiglio comunale, in commissione, sull’elezione dei presidenti di commissione. In particolare, il ricorso per l’approvazione del riequilibrio di bilancio mette a rischio scioglimento il consiglio comunale appena eletto. Si tratta di ricorsi contro la città e contro i suoi cittadini. Questa opposizione lavora contro la città».