scritto da Alfonso Senatore - 08 Agosto 2020 10:54

Uniti, a difesa del Sud

Ci sono i finanziamenti europei per costruire il ponte sullo stretto in Sicilia, sogno di Berlusconi. Si Faccia allora. Opera importante. Ossigeno anche per la Economia.

Doveva costare 8.5 miliardi di euro ed è costato quasi 1 miliardo di euro solo per progetti e promozioni.

Se si decide di non volerlo fare, basta buttare soldi al vento.

Si utilizzano questi finanziamenti sempre per il Sud per destinazione:

  • Un grande piano di manutenzione delle scuole che cadono a pezzi (così ripartirà l’edilizia volano dell’economia italiana);
  • Trasporti locali – arretrati al Sud, specie, Calabria e Sicilia (aiutando così l’economia di queste zone oltre a tracciare vie di comunicazioni agevoli per il turismo e il commercio);
  • Infrastrutture strategiche Vi sono 237 agglomerati urbani che non hanno fogne e depuratori, piccoli centri che non hanno acqua potabile, linee ferroviarie a binario unico con treni che ancora sono alimentati a gasolio, una grave situazione di dissesto idrogeologico ;
  • Il Sud è stato abbandonato tradito e indifeso dal punto di vista dei collegamenti, sopprimendo linee, non investendo nella difesa del suolo e negli interventi edilizi per garantire sicurezza sismica.

Il Sud che frana, le città che si allagano, sono una priorità assoluta ed imprescindibile.

Perché il Sud deve essere trattato non alla pari del Nord, ed essere, invece, la Cenerentola d’Italia?

Come possiamo competere con il Nord con questa incomprensibile disparità di trattamento?

Perché questa divisione dell’Italia, in due parti disuguali? Perche’ questa disparità di trattamento? Siamo , forse, noi Meridionali figli/e di un Dio minore?

Invitiamo il Governo, la maggioranza PD – 5stelle e altri e l’opposizione Lega-FDI-FI ad intervenire, ed anche e in particolare gli onorevoli Conte, Vuolo, Cirielli, Iannone, De Luca junior, Casciello, Ferraioli, Gasparri, Carfagna, Fasano e tutti quelli dei 5 Stelle dei quali ignoriamo persino i cognomi.

Richiamiamo tutti a sfruttare lo spirito unitario generato dall’emergenza Covid e a riprendere il ruolo di coesione dell’unità del Paese e a farsi garante di parità di accesso ai diritti di cittadinanza.

Siamo o non siamo tutti Italiani?

L’Italia è unità o no? E  allora? A lavoro!!

Avvocato penalista, già politico e amministratore comunale e provinciale, convinto meridionalista e assertore delle ragioni di riscatto del Mezzogiorno in un Paese unito

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