In questo momento l’attuale assessore all’Urbanistica è ancora Paolo Berdini, che giorno fa si è lasciato andare rilasciando una intervista durante la quale ha detto peste e corna della Raggi e della sua giunta (tant’è che la Raggi, almeno in questa occasione, è stata tempestiva nell’accoglimento “con riserva” della sue dimissioni – cosa voglia dire “con riserva” non è dato di sapere), e quasi contestualmente, in merito alla costruzione del nuovo stadio della Roma nella zona di Tor di Valle, ha rilasciato questa dichiarazione:
«Sono di fronte a un accanimento mediatico senza precedenti. E c’è un perché: la posta in gioco è alta e si chiama Stadio di Tor di Valle. Insieme a una complessiva azione di rientro nella legalità che la giunta Raggi, seppur tra incertezze e inadeguatezze, ha portato avanti finora. Stadio che è la più imponente speculazione immobiliare del momento in Europa.”
“Per mesi – scrive Berdini – sono stato l’assessore ‘contro’, anche nella riunione che si è tenuta martedì 7 febbraio nel mio assessorato. Che non si è conclusa come i fautori del progetto speravano. Il giorno seguente, guarda caso, viene pubblicata una intervista truffa. Con una sapiente regia delle uscite un quotidiano pubblica prima una conversazione, poi una registrazione audio e infine un altro stralcio di quell’audio.”
“Tutto riferito a fatti risalenti non al giorno prima, ma addirittura a venerdì 3 febbraio. Quel venerdì un ragazzo mi si è presentato nella sala della conferenza come un militante Cinquestelle e abbiamo parlato a lungo di alcune questioni romane. Solo dopo, all’esterno, sono caduto nella trappola con una registrazione illegale. È evidente che vogliono farmi fuori”.
E Berdini conclude: “Oggi il M5S, se vuole, ha la grande opportunità di continuare l’azione fin qui intrapresa per far cambiare passo a Roma. Lo stadio di Tor di Valle è il banco di prova per fermare blocchi di potere che da sempre difendono la speculazione fondiaria e finanziaria a scapito dei diritti dei cittadini. Se la Raggi vuole fare questa battaglia mi troverà al suo fianco. In caso contrario, le mie dimissioni sono già sul suo tavolo” ».
L’attuale progetto del nuovo stadio della capitale è identico a quello per il quale, alla fine del 2014, i Consiglieri di opposizione Virginia Raggi, Daniele Frongia, Marcello De Vito, tutti pentastellati, unitamente a Enrico Stefano, scrivevano che “”il procedimento di approvazione dell’impianto è un’enorme speculazione immobiliare avente lo scopo fraudolento di assicurare enormi vantaggi economici a società private a scapito degli enti pubblici coinvolti e dei cittadini, su terreni a rischio di alluvione: la scelta dell’area è scellerata. Questo piano è a vantaggio dei costruttori di strutture inutili e dei politici compiacenti”.
E in tal senso venne presentato al PM Mario Dovinola, un esposto contro l’operazione, e dopo qualche giorno anche Beppe Grillo, sul suo blog, confermò tutto ciò.
I due orientamenti, vale a dire quello dei consiglieri di opposizione del 2014 e quello dell’attuale assessore Berdini, combaciano, ma oggi i dissenzienti pentastellati duri e puri del 2014, stando al “governo” sembra abbiano cambiato idea, diventando improvvisamente strenui difensori di quel progetto, e uno delle “punte di diamante” del movimento, Alessandro Di Battista, dice: “Quando il Movimento dice che una cosa si fa, allora si fa”.
Quando si dice la coerenza!