scritto da Nino Maiorino - 26 Novembre 2018 11:58

Rilassiamoci un po’…

Prendiamoci un momento di pausa dalle ansie quotidiane derivanti dalle allarmanti notizie del contrasto del nostro paese con l’Unione Europea, dalle meno allarmanti notizie del contrasto tra i due vice-premier: molti si chiedono quando tireranno i remi in barca, ci sarà una bella crisi e torneremo finalmente a nuove elezioni e, con la speranza che gli elettori abbiano imparato la lezione derivante dai risultati delle elezioni del 4 marzo, probabilmente lo scenario politico cambierà.

Fermiamoci qui, per andare al momento di relax, iniziando da una divertente storiella che da qualche giorno circola in rete.

«Un peccatore muore e va all’inferno. Lo accoglie Lucifero che gli chiede in quale reparto vuole andare: se quello tedesco, oppure quello francese, o magari quello italiano. Il peccatore, prima di decidere, si informa quali sono le pene da sopportare inflitte nel reparto tedesco, al che Lucifero gli spiega: “Ogni giorno 100 frustate sulla schiena, 100 randellate con mazza chiodata sulla testa, e secchi di ca..a in faccia per 24 ore”. E in quello francese? “Ogni giorno 100 frustate sulla schiena, 100 randellate con mazza chiodata sulla testa, e secchi di ca..a in faccia per 24 ore”. E nel reparto italiano? “Ogni giorno 100 frustate sulla schiena, 100 randellate con mazza chiodata sulla testa, e secchi di ca..a in faccia per 24 ore”.

“Scusate – gli chiede il morto/peccatore – ma allora qual è la differenza? E Lucifero: “Sai com’è, in quello tedesco sono più precisi ed efficienti e in quello francese ugualmente efficienti ma con un certo di garbo.”

“E in quello italiano?” gli chiede il malcapitato, al che Lucifero, non senza  imbarazzo, risponde: “Sai com’è, un giorno manca la frusta, un giorno manca la mazza, un giorno manca la ca..a. …”».

Questa storiella è la parafrasi amara del paese nel quale viviamo, aggravata dalla fase politica che stiamo attraversando.

Non possiamo non riconoscerci improvvisatori/pressapochisti, inconcludenti, arruffoni, disimpegnati/finti efficienti, ignoranti/presuntuosi, furbi impenitenti, egoisti: e scusate se qualche altra “virtù” sfugge all’elenco, tutt’altro che esaustivo.

Intanto la barzelletta ci fa sorridere e riflettere su quelle nostre “virtù”, ben rappresentate da tantissimi personaggi politici ai quali il “popolo sovrano” ha dato i suoi voti e la sua fiducia.

Tra i portatori di tutte o di parte di queste “virtù” non possiamo non pensare immediatamente a tanti nostri attuali governanti, iniziando da chi, senza avere nessuna esperienza di lavoro e di economia, e senza aver mai frequentato un corso di specializzazione per amministrare la cosa pubblica, si è inventato Ministro del lavoro e dello Politiche sociali, nonché Ministro dello Sviluppo economico, e si è imposto come vice-premier: non si comprende come un ignorate (inteso come chi ignora) in materie di tale importanza e delicatezza possa governare un paese grande, complesso, difficile e variegato come il nostro.

Che è in buona compagnia, in questa compagine governativa nella quale sono veramente poche le persone che possiamo considerare immuni dalle carenze evidenziate; basta guardare altri Ministri, Sottosegretari, portaborse, capi-staff e consulenti, i loro curricula, le loro esperienze ed ai loro interventi pubblici per comprendere a chi è affidato il nostro pese: ed è già tanto che non facciano danni maggiori di quelli già fatti e che quotidianamente continuano a fare.,

Anche l’inconcludenza ha sempre avuto un ruolo principe nel nostro paese, ma se ne avverte il peso specialmente negli ultimi decenni durante i quali anche i precedenti governi, a parte quelli cosiddetti tecnici, si sono spesso esibiti in tornei di inconcludenza; un esempio è dato da tutte le leggi sull’accoglienza degli extracomunitari, tutte le chiacchiere che tantissimi politici hanno speso su questo immane argomento, le innumerevoli gaffe che tanti personaggi seduti su scranni anche apicali hanno fatto; per non parlare di una certa sinistra che, oltre ad aver concluso davvero poco ed aver affossato i suoi stessi partiti, si è auto-suicidata prima ostacolando i partiti dall’interno, poi distaccandosene per formare minuscoli e quasi invisibili nuovi partitini che hanno avuto consensi elettorali pari quasi a niente, e che ormai sono estinti o quasi.

Ma anche in questo Parlamento e in questo governo l’inconcludenza, accompagnata da improvvisazione e pressapochismo, regna sovrana e probabilmente è una complementarità ineliminabile alla quale non fanno eccezione nemmeno animali politici di annosa esperienza, come quell’altro che, per dimostrare le sue doti di condottiero intransigente e determinato, “duro e puro”, spesso veste i panni di un redivivo “duce” facendo una serie di “gaffe” che, se non fossero tragiche, sarebbe certamente comiche: vedasi l’episodio di quella nave della nostra marina, bloccata per oltre una settimana in un porto italiano, sulla quale vennero tenuti segregati un centinaia di disperati per una specie di sadismo istituzionale che ha fatto solo tanto fumo: era chiaro sin dall’inizio che quei disperati sarebbero sbarcati in Italia (tra l’altro erano già su suolo italiano giacché la nave era della marina italiana in un porto italiano!).

Per non parlare degli arruffoni che sembrano ben rappresentati da uno scapigliato Ministro al quale sono affidate le Infrastrutture, il quale, a proposito della tragedia del ponte crollato, ha fatto e detto tanti di quegli strafalcioni da poter vincere il premio Nobel delle sciocchezze, se ci fosse; quel personaggio che, in buona compagnia, ha detto “mai la costruzione sarà fatta dall’attuale gestore” senza considerare che sarebbe stata la soluzione più semplice e veloce; che sulla Tav non ha ancora deciso se il residuo percorso sul suolo italiano sarà o non sarà fatto, senza considerare che l’opera è in avanzato stato di costruzione e che, comunque sia, non si potrà mai più bloccare, a meno che non si voglia far diventare la parte realizzata una nuova cattedrale nel deserto. A proposito della quale a distanza di mesi non ha ancora stabilito se, a fronte dei costi sostenuti, ci saranno benefici: incredibile, voler valutare costi e benefici a costruzione quasi ultimata per tentare di bloccare la realizzazione del tratto finale è veramente una ciliegina sulla torta della confusione totale.

Dubitiamo che qualche altro al suo posto potesse fare altrettanto.

Ma chi ce li ha mandati questi governanti, quali peccati il “popolo sovrano” ha commesso per essere sottoposto quotidianamente alle tante torture che gli vengono inflitte attraverso discorsi, commenti, estenuanti dibattiti, ai quali le persone di livello, vista l’aria che tira, ormai non partecipano più, anche perché è stato accertato che, in molti di essi, in circa due ore di trasmissione, oltre una e mezza si perde in applausi, spesso pilotati per interrompere gli interventi di chi non è allineato.

Una curiosità: ma com’è che in TV e sui media non manca mai nessuno di questi nostri governanti?

Quasi quasi è meglio la tortura infernale di Lucifero…, però nel girone degli italiani dove ogni giorno manca qualcosa!

Ma non disperiamo, concludendo con un messaggio di speranza: alle tante “virtù negative” che ci siamo divertiti a commentare, e che magari ci hanno fatto anche sorridere, debbono aggiungersi innumerevoli “virtù positive” grazie alle quali, nonostante tutti i nostri difetti e le nostre pecche, veniamo citati nel mondo: popolo di generosi, di altruisti, di persone dotate di grande intelligenza e intuito, di lavoratori competenti e affidabili, di geniali artisti, di volenterosi: probabilmente queste qualità ci vengono riconosciute più all’estero che qui in Italia, ma sono proprio queste che fanno apprezzare quei tanti di noi che si fanno onore in altri paesi: probabilmente grazie ad essi il nostro paese, che qui tanto critichiamo, altrove si rivaluta.

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

Una risposta a “Rilassiamoci un po’…”

  1. 26.11.2018 – By Nino Maiorino – Grazie Direttore, anche per la bella foto, che valorizza l’articolo

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