scritto da Eugenio Ciancimino - 03 Maggio 2019 09:29

La “Y” biforcuta del “contratto” gialloverde

(foto tratta dal sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri)

La metafora della “spina bifida” usata da Nino Maiorino per definire l’incompatibilità che intercorre tra M5S e Lega ne mette in luce la genesi con una plastica esemplificazione.

La ipsilon (Y) che nella medicina neonatale ne rappresenta l’immagine fotografa una malformazione embrionale del nascituro costituita dalla divergenza di vertebre. La relativa traduzione in controluce dell’attualità del chiacchiericcio politico si addice alla tipologia di divergenze di culture manifestate da M5S e Lega rispetto alla presunzione di potere condividere un progetto comune di governo realistico e di lunga lena.

Nella fattispecie  del cosiddetto “contratto”, visto come tronco della “Y”, i suoi rami, che ne sono i contenuti, farebbero pensare ad un sistema di coordinate cartesiane. Ma, dai comportamenti e dalle parole dei leader pentastellati e leghisti é possibile configurare anche altre similitudini. La più appropriata indicherebbe, come in matematica, nel simbolo “Y” l’incognita di una equazione in cantiere o la variabile di una competizione costruita su convenienze elettoralistiche.

L’altra, la più cattiva, è da decifrare dalle reciproche accuse dietro le quali non è escluso che si celino retropensieri. In questo caso la “Y” gialloverde acquisterebbe la simbologia della lingua bifida, ossia biforcuta, quella che in zoologia viene attribuita ad alcuni rettili.

Absit iniuria verbis! Che dire? Speriamo che se la cavino.

Almeno su questioni concrete, tipo TAV, autonomie, Province ed infrastrutture, che si affrontano con soluzioni realistiche piuttosto che con astrattezze o pregiudizi ideologici che non conducono da nessuna parte.

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