scritto da Redazione Ulisseonline - 18 Febbraio 2016 08:52

Vietri, “Uomini, barche e cantieri del Golfo di Salerno” alla Congrega Letteraria

E’ un  viaggio nelle emozioni il libro “Uomini, barche e cantieri del Golfo di Salerno”,  edito da dall’Associazione Puracultura, scritto dai  giornalisti salernitani  Claudia BonasiAntonio Dura, che martedì sera è stato presentato nella  suggestiva e storica  cornice dell’Oratorio dell’Arciconfraternita SS. Annunziata – SS. Rosario di Vietri sul Mare, nell’ambito degli incontri della “Vetrina Letteraria”, organizzati dai direttori artistici della “ Congrega Letteraria”, il professor Antonio Gazia e il giovane Alfonso Mauro,  con la collaborazione di Francesco Citarella, vicecoordinatore di Informagiovani di Vietri sul Mare.

L’iniziativa è stata sostenuta dall’Amministrazione Comunale nella persona del Sindaco, l’avvocato Francesco Benincasa, che ha ricordato il lavoro che sta portando avanti l’Amministrazione per valorizzare gli antichi mestieri: ” Rappresentano la tradizione vietrese”. Il Sindaco ha ricordato Carlo e Luigi  Urbano, Matteo Carbone, che due anni fa è stato premiato, proprio dal Sindaco, con il premio: ”La vita e il lavoro”: “Sono solo alcuni dei maestri d’ascia vietresi che hanno portato avanti l’antica tradizione di costruire le barche. E’ importante  non disperdere queste esperienze avvicinando i giovani a questo antico mestiere”. A tal proposito l’assessore alla Cultura, Giovanni De Simone, ha ipotizzato la possibilità di aprire a Vietri una scuola nautica: “Dove si potrebbe insegnare ai giovani l’antico mestiere del maestro d’ascia che fa parte della nostra tradizione marinara”.

Il professor Antonio Gazia, ha ricordato che un tempo, la cantieristica navale rappresentava l’identità di Vietri sul Mare.  I due autori  hanno  raccontato come è stata concepita l’indagine giornalistica, durata circa cinque anni,  che ha portato alla stesura del volume di 220 pagine, di un documentario di 40 minuti e di una raccolta di 26 tavole fotografiche d’epoca:” La  Camera di Commercio di Salerno  ha promosso il progetto di ricerca sulla cantieristica salernitana attraverso la sua azienda speciale Polaris”, ha spiegato Claudia Bonasi,  che  ha ricordato quanto era importante il settore della nautica per tutto il territorio della Provincia di Salerno: “Uno dei territori più attivi era proprio Vietri che per le sue spiagge era adatta a  costruire le barche.  C’erano il Cantiere Gatto, il Cantiere Della Monica quello dei Di Mauro. Poi a causa dell’alluvione del 1954  alcuni di questi cantieri si trasferirono a  Salerno, come il Cantiere Gatto che  dopo aver lavorato per un po’  in uno spazio vicino al Cantiere Soriente  si trasferì vicino alla spiaggia di Santa Teresa, dove oggi stanno realizzando “Piazza della Libertà.

“Lì  c’era anche il bellissimo veliero di Achille Lauro: il “Karama”, la prima barca iscritta nel registro delle barche da diporto in Italia,  che pare sia stato “seppellito” sotto la piazza”. Claudia Bonasi ha anche ricordato l’unico maestro d’ascia donna nel comparto marittimo salernitano: “Si tratta di Ewa Widak moglie di Franco Di Mauro, figlio di Antonio che era esperto dell’uso dei collanti e per questo fu soprannominato, a Vietri, ‘o Zecchetella, che deriva dalla parola ‘azzeccare”.

La Bonasi ha ricordato che la vetroresina è stata utilizzata per la prima volta in Italia a Salerno e annunciato una continuazione del libro: ” Sono tante ancora le storie di altri cantieri da poter raccontare”.

Antonio Dura ha spiegato che Vietri, anche dal punto di vista logistico, consentiva la costruzione delle barche: “Era collegata meglio con l’entroterra ed era più facile portare i grossi tronchi di leccio che servivano per costruire le barche”.

Dura ha anche ricordato che Olimpia Della Monica, figlia di Gaetano, ha raccontato in un’intervista di quando i mercantili della famiglia trasportarono fino a Lisbona i beni del Re d’Italia Umberto II di Savoia. Nel filmato sono stati ricordati alcuni cantieri nei quali si costruivano le barche di legno e in alcuni in vetroresina:  Bonifacio, Soriente, Melloni, Musella, Tortorella, Sapri, Savir, Laver, Petteruti, Navalia, Giugliano. Tanti gli interventi del pubblico presente come quello di Ciro Manzi, rappresentate dell’associazione velica “ Divertivento”; del professor Paolo Peduto e dello storico  Pietro Amos  che dopo aver informato del ritrovamento, in questi giorni, sulla spiaggia di Marina di Vietri, di  piccole quantità di oro, ha ricordato di quando  nei cantieri vietresi gli operari cantavano sempre mentre lavoravano: “Enzo Consiglio e uno dei fratelli Gatto, con la loro voce da tenore, cantavano così forte che si sentivano fino a Raito. In quei cantieri abbiamo imparato a riconoscere le essenze del  legno dall’odore della segatura”.

Rivista on line di politica, lavoro, impresa e società fondata e diretta da Pasquale Petrillo - Proprietà editoriale: Comunicazione & Territorio di Cava de' Tirreni, presieduta da Silvia Lamberti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.