A quarantanove anni dalla scomparsa del Principe della risata, Totò, è stato presentato, presso l’Oratorio dell’Arciconfraternita della SS. Annunziata e del SS. Rosario di Vietri sul Mare, il libro: “Totò, Antonio De Curtis, Il Grande Artista dalla Straordinaria Umanità”, (“Edizioni Movimento Salvemini”), scritto da Alberto De Marco e da Duilio Paoluzzi, scomparso qualche anno fa.
” Il libro è l’antologia più completa dedicata a Totò” ha spiegato Alberto De Marco:” Abbiamo analizzato tutti gli aspetti della sua vita: ci sono i racconti di tante persone che lo hanno conosciuto: da Mario Monicelli, a Francesco Rosi, da Alberto Bevilacqua a Aldo Giuffrè; Giacomo Rondinella, Gina Lollobrigida, Carlo Croccolo, Michele Placido, Luciano De Crescenzo, Renzo Arbore, Nino Frassica, Marisa Laurito e tanti altri”. De Marco, che è Presidente dell’Associazione Onlus “Amici di Totò… a prescindere” ha spiegato che oltre la metà del ricavato del libro è destinato a un progetto sociale:” Con don Aniello Manganiello, parroco di Scampia, stiamo realizzando un progetto chiamato “Arcobaleno: terapia dell’amore e del sorriso”, perché anche col sorriso ci si cura negli ospedali”.
De Marco ha ricordato che Totò aiutava tanta gente: ” Donava milioni di lire al suo avvocato per difendere la povera gente. Totò nacque nel Rione Sanità, uno dei quartieri più poveri di Napoli dalla relazione di una giovanissima popolana Anna Clemente e dal marchese Giuseppe De Curtis che non ebbe il coraggio di riconoscerne la paternità, (lo fece solo nel 1929 quando Totò aveva già raggiunto il successo). Non dimenticò mai la sofferenza e la miseria che lo avevano accompagnato durante la giovinezza. Spesso, nella tarda serata, si recava nel Rione Sanità e, mentre tutti dormivano, metteva delle banconote da 10.000 lire sotto l’uscio delle porte”. Il libro è stato presentato durante il penultimo incontro della “Vetrina della Congrega Letteraria”, organizzato dal professor Antonio Gazia e di Alfonso Mauro, Direttori Artistici della “Congrega Letteraria”, in collaborazione con Francesco Citarella e Andrea Pellegrino, della Segreteria Organizzativa, con il patrocinio del Comune di Vietri, nella persona del Sindaco, Francesco Benincasa e in particolare dell’Assessore alla Cultura, Giovanni De Simone. Presenti anche l’Assessore alla Politiche Giovanili, Mario Pagano e l’Assessore ai Lavori Pubblici Angela Infante. Il Sindaco Benincasa, grande ammiratore di Totò, ha ricordato la grande mimica dell’attore:” Per lui la sceneggiatura era soltanto una traccia. La seguiva come un canovaccio che arricchiva con le sue personalissime esibizioni, con semplicità e naturalezza. Era un attore nato”. Il professor Aniello Di Mauro ha recitato con grande coinvolgimento emotivo la poesia ‘A Livella di Totò che Alberto De Marco vorrebbe far ascoltare in tutti i cimiteri: ” Registrandola su un supporto magnetico da inserire in una scultura di Totò, da attivare tramite un pulsante”. De Marco ha anche annunciato che sarà realizzato un francobollo per il cinquantesimo anno dalla morte di Totò. Ospite della serata il cantante e storico della musica Gigi Marchese, l’ultimo menestrello della canzone napoletana, che ha conosciuto Totò a Roma, nel 1963, quando cantava nei locali di Via Veneto:” Corrado sapendo che nel mio repertorio c’erano tutte le canzoni di Totò, me lo presentò una sera in uno dei più noti night club della Capitale. Totò saputo da Corrado che conoscevo tutte le sue canzoni, si avvicinò e mi chiese di cantarle. Alla fine della serata mi disse: ” Tra nobili ci s’intende, e tu, Marchese, lo sei dalla nascita”, mi ringraziò e mi salutò, baciandomi affettuosamente. Nel farlo mi mise nel taschino quello che lui chiamò ” un piccolo pensiero”. Andai nel camerino e mi resi conto che erano 150 mila lire. Nel 1963 un ottimo stipendio si aggirava intorno alle 35 mila lire”.
Tra i presenti c’era anche Pasquale Abate, artista di Pozzuoli, che in una serata del 1954 conobbe Totò: “In un ristorante di Pozzuoli, dove facevo la posteggia, arrivò Totò con una grande auto nera. Entrò nel ristorante con il suo autista. Cantai “Malafemmena” e lui mise nel mio piattino 5.000 lire. Mia madre stava per svenire quando le vide”. Alla serata ha partecipato anche l’autore salernitano di testi teatrali e di canzoni di successo, Gianni Mauro, leader del gruppo “ I Pandemonium” che ha ricordato di aver lavorato con Anna Campori:” In ben trenta film ha interpretato il ruolo della moglie di Totò. In realtà era la moglie di Pietro De Vico. E’ stata protagonista dello sceneggiato televisivo” La nonna del corsaro nero”. Mi raccontò che Totò, appena serviva un ruolo di “sua moglie” in un film, diceva: ” Chiamatemi la Campori”.
La dottoressa Daniela Mendola, giornalista e avvocato, ha presentato il libro di De Marco, sottolineando il grande amore che ancora suscita nella gente Totò:” Ha regalato la felicità a tanti. La sua fama non è diminuita con il tempo. Il suo nome va oltre i confini ed è un patrimonio per l’Italia e per l’intera umanità”. Durante la serata è stato proiettato un estratto del documentario “Omaggio a Totò, Maschera, Principe e Poeta”, realizzato dal regista Vincenzo De Sio: ” È un viaggio nella vita del grande Artista Antonio de Curtis che è stato proiettato anche a New York”.