“Era una donna coraggiosa Vincenza Maresca, che nel 1930 andò a testimoniare a favore dei fratelli Altieri che le uccisero il compagno, Silvio Mele, un noto e bellissimo malvivente, estorsore, che l’aveva violentata all’età di 16 anni. Da tempo estorceva denaro ai fratelli Altieri che avevano una piccola salumeria in Via Dei Principati, di fronte a dove oggi c’è Brancaccio. Quel giorno, dal cassetto, invece dei soldi, cacciarono la pistola e lo uccisero. Tutti i commercianti salernitani del centro di Salerno, applaudirono al passaggio dei fratelli Altieri”. A raccontare alcune delle vicende di cronaca nera salernitana avvenute nella nostra città fin dai primi del 900, è stata la giornalista salernitana Luciana Mauro, durante un incontro dedicato alle donne “Racconti e luci di donne”, organizzato dalla presidente del Club Inner Wheel Salerno, l’avvocato Valeria Romanelli, che, insieme alla giornalista del “Il Mattino”, ha invitato la fotografa napoletana, Donatella Donatelli, che ha presentato dodici sue meravigliose e suggestive fotografie che fanno parte del progetto fotografico “Be that woman”, nel quale, attraverso le immagini, scattate con la sua inseparabile Nikon, racconta dodici donne , dodici storie di donne che non sono modelle, ma donne reali, quelle nelle quali c’è la vita.
“Dodici simboli, dodici immedesimazioni per rappresentare un’idea: catturare simboli femminili forti, dolci, determinati, richiamando personaggi impressi nei ricordi, fermando in uno scatto un aspetto della nostra quotidianità, rincorrendo la fantasia e rappresentando con una simbologia per noi ridondante il Mito”, come ha spiegato lei stessa. Luciana Mauro che sul quotidiano salernitano cura la rubrica titolata “Salerno noir”, ha raccolto in un libro “Passione Assassina”, tutti gli omicidi più famosi dagli anni ’80 ad oggi che hanno solo un movente: la passione, come il “delitto della valigia” commesso a Positano: “Rita Sgueglia nel 1987 strangolò nel sonno il suo amante-padrone Nicola Acconcia e poi, dopo averlo fatto a pezzi, messolo in una valigia, lo trasportò per i 242 scalini che portavano alla sua auto. L’episodio ha ispirato il film “Senza movente” di Luciano Odorisio”.
La brillante e carismatica giornalista ha raccontato anche il “delitto del Manila”, un elegante ed esclusivo locale notturno del salernitano dove tutti i protagonisti del fatto di cronaca sono morti in circostanze drammatiche e tanti altri fatti di cronaca noti e meno noti che è riuscita a documentare attingendo notizie, con una ricerca scientifica, tra l’Archivio di Stato, per i fatti di cronaca fino al 1940, e il Tribunale di Salerno, per quelli successivi.
“Per consentirci una breve riflessione sulla “Donna” abbiamo invitato due donne, che hanno raccontato delle donne in differenti espressioni di arte”, ha spiegato la Presidente delle innerine salernitane, Valeria Romanelli D’Aniello, che ha presentato le opere dell’artista Donatella Donatelli, da lei raccontate: “C’è bisogno di valorizzare l’immagine della donna! In questi 12 scatti ho voluto rappresentare l’ideale della donna che è forza, ricordo come mito, divertimento, come può esserlo un cartone animato, disperazione quando parliamo delle donne del Medio Oriente. La donna ha mille sfaccettature: l’importante è che non si senta più parlare della donna come vittima o oggetto di piacere”.