Salerno, la notte prima degli esami ricordata da alcuni salernitani doc
Cominciano domani alle 8,30 con la prova d’italiano, comune a tutte la scuole italiane, gli esami di maturità 2015 per circa 500.000 studenti italiani che, in sei ore, dovranno svolgere un saggio breve, o un tema d’attualità, che potrebbe essere legato al tema dell’Expo 2015, o all’ISIS, o al problema dell’immigrazione; o un tema storico, attraverso il quale potrebbe essere richiesto di parlare del Centenario della Prima Guerra Mondiale; o un analisi del testo che l’anno scorso ha riguardato una poesia di Salvatore Quasimodo.
La seconda prova è in calendario giovedì 18 giugno alle ore 8.30 e sarà differenziata per ogni istituto, in base al loro indirizzo specifico. Si chiuderà con la terza prova, il 22 giugno, con il classico quizzone, della durata di circa 3 ore. I ragazzi sono tesi nonostante abbiano studiato tanto, e probabilmente trascorreranno la loro “notte prima degli esami” così come l’hanno trascorsa in tanti prima di loro: con l’ansia e la paura di non farcela.
Per tranquillizzare gli studenti salernitani abbiamo intervistato alcuni volti noti salernitani che hanno raccontato come hanno vissuto il brivido della maturità.
Il Sindaco Vincenzo Napoli, ha raccontato di aver sostenuto l’esame di stato nel 1967 al Liceo Classico Torquato Tasso:” E’ stato l’ultimo anno in cui si portavano tutte le materie con tutti i membri esterni e un membro interno che era il professore di Filosofia Coiro: un grande Maestro. Portavamo anche i riferimenti, ossia argomenti tratti dal programma svolto nella prima e seconda liceale. La notte prima degli esami non fu particolarmente tesa”.
Una notte insonne, invece, quella trascorsa dall’Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Salerno Eva Avossa che ha raccontato di aver frequentato l’Istituto Magistrale “Regina Margherita” di Salerno:”Nel 1970 sostenni l’esame di stato con una grande paura. Non si portavano più tutte le materie, ma eravamo comunque tutti molto agitati. Mi sentivo abbastanza sicura e preparata, ma comunque non riuscii a dormire molto”.
L’Assessore Avossa che ha consigliato agli studenti di stare tranquilli e di non lasciarsi prendere dal panico:”Soprattutto di dormire la notte per arrivare meno agitati”, ha insegnato alla scuola “Carlo Alberto Alemagna” di Torrione e adesso anche se è distaccata al Comune è docente alla scuola” Calcedonia” e alla scuola” Pirro”: “Mi manca il contato diretto con i ragazzi”.
Il professor Giuseppe Natella mentre coordinava il montaggio del palco di Largo Barbuti che sarà una delle location dove saranno presentati alcuni libri di “Salerno Letteratura”, ha raccontato il suo esame di maturità, nel 1966 all’Istituto d’Arte che aveva sede in Via Davide Galdi: ” Io ed altri amici tra i quali Pino Grimaldi, il responsabile di “Segno Associati” , mio compagno di banco, passammo la notte insonne, per preparare gli ultimi disegni e i bozzetti per l’esame. Ricordo con grande affetto la vicinanza di alcuni docenti come Valerio Ferrara e Matteo Rago, insegnante di Decorazione Ceramica, e la mia insegnante di Storia dell’Arte, Agnese Schettini, che ci stimolavano a studiare e ci preparavano alla vita.
Per me era importante portare a termine il percorso di studi perchè non vedevo l’ora di iscrivermi all’Accademia di Belle Arti di Napoli per seguire il corso di teatro e scenografia teatrale che già allora erano la mia passione”.
Il pianista jazz salernitano, il Maestro Guglielmo Guglielmi, componente del “Trio di Salerno”, insieme a Sandro Deidda e Aldo Vigorito, ha raccontato che spesso sogna di fare l’esame di stato:” Forse perchè per me quello, alla fine degli anni ’70, fu un periodo molto importante, durante il quale decisi di intraprendere il mio percorso di musicista. Frequentavo il Liceo Scientifico Da Procida e già ascoltavamo il jazz rock . All’esame, che superai con il massimo dei voti, 60/60, portai una tesina sul Jazz. Trascorsi comunque la notte in modo molto agitato”.
Il consigliere comunale Roberto Celano, ricorda vagamente la notte dell’esame di stato di circa trent’anni fa al Liceo Classico De Sanctis:”Nonostante l’agitazione e la preoccupazione mi ricordo di aver dormito, anche se mi svegliai prestissimo. Eravamo abbastanza studiosi e quindi ci sentivamo tranquilli. Un pò di ansia però c’era. Dopo la prova di italiano e quella di greco, feci gli orali portando una tesina per ogni materia. Ottenni una votazione di 56/60. In quel periodo nasceva anche la mia passione politica “.
Anche l’ex giocatore della Salernitana, Roberto Breda, già tecnico del Latina, ora in attesa di incarico, a Salerno per motivi professionali, ha raccontato la sua notte prima degli esami:” Ho un ricordo intenso di quella notte carica di tensione ed ansia. Dormii poco anche se quella era un età in cui si vedeva il mondo con tanto ottimismo.
Frequentavo l’Istituto per Ragionieri di Genova e già giocavo nella Sampdoria. In quei giorni però mi permisero di non allenarmi. Presi 48/60 come voto finale”. Alla domanda: verrai a Salerno ad allenare la Salernitana? Ha risposto: “Magari!”.
L’avvocato Luciano Provenza, consigliere Comunale e docente all’Istituto Focaccia di Salerno, ha vissuto con ansia non la sua notte prima degli esami, ma quella dei suoi studenti:”Subito dopo la laurea incominciai ad insegnare a Pistoia e all’esame di stato di quell’anno ero membro interno della mia prima quinta classe. La notte prima del loro esame non riuscii a dormire, cosa che non mi è successa la notte del mio esame di stato, nel 1978, al Liceo Scientifico Da Procida. Mio padre era professore d’italiano e mia madre di scienze, ero molto preparato e la mia votazione finale fu di 60/60″.
Il professor Provenza ha consigliato agli alunni di stare tranquilli e sereni: “L’esame di maturità oggi è completamente cambiato e strutturato in modo tale che la commissione è vincolata ai parametri di rendimento degli ultimi tre anni. Gli esami della vita sono altri”.
L’onorevole Guido Milanese ha ricordato la sua notte prima degli esami al Liceo Torquato Tasso, nel 1968: “Il mio ricordo è dolce e amaro allo stesso tempo. Si faceva l’esame portando tutte le materie
con una commissione di membri tutti esterni che non si conoscevano. Con i miei compagni si facevano delle lunghe nottate a studiare tutte le materie bevendo molti caffè e si trascorrevano anche dei momenti ricchi di goliardia e di dolce abbandono all’amicizia che è rimasta solida nel tempo. Gli amici del liceo rimangono gli amici più cari con i quali si condividevano ansia e trepidazione e che quando li incontri, insieme ci si abbandona ai ricordi e ai racconti di ciò che è stato dopo”.
In quegli anni i professori erano molto severi: “Erano semplicemente professori che conoscevano profondamente la loro materia e la loro severità era legata alla voglia di insegnarci la sete di conoscenza. A loro va il mio infinito ringraziamento per averci aperto le porte ad una Università fatta di impegno con un bagaglio culturale importante”.
Il dottor Milanese specializzato in neuropsichiatria, ha consigliato agli studenti di non considerare la prova d’esame come un giudizio alla persona: “La prova va affrontata come l’inizio di un’abitudine al confronto con l’esterno, senza drammatizzazioni. E’ una delle tante prove che la vita riserva. Dall’altra parte ci sono dei docenti che hanno un’esperienza di cultura e di vita e sanno discernere, al di la dell’emozione del soggetto, se lo stesso ha una preparazione adeguata e può avere un possibile impegno futuro nel mondo universitario e nel mondo della vita. Chi si appresta a sostenere questa prova d’esame deve sapere che non è la prova della vita, ma solo un confronto a cui bisogna cominciare ad abituarsi”.
Per il dottor Milanese la condizione pregiudiziale per rendere meglio è quella di farsi una bella dormita. “E’ una delle tecniche previste dal training autogeno per controllare e gestire le proprie emozioni”.