Salerno, la Cisl avverte: “Giù le mani dalle pensioni di reversibilità”
“Ci aspettiamo che il governo chiarisca immediatamente questo tema, che ha messo in allarme anche i pensionati salernitani”, è quanto afferma Giovanni Dell’Isola (nella foto), segretario generale della Fnp Cisl Salerno in merito alle voci su possibili tagli alle pensioni di reversibilità da parte del Governo Renzi.
“Ancora una volta si cerca di fare cassa colpendo non solamente coloro i quali hanno versato contributi per una vita, ma anche i coniugi, considerando la pensione di reversibilità non come previdenza ma come assistenza -prosegue Dell’Isola nella nota diffusa alla stampa- Chiediamo che non venga posta in essere una norma che andrebbe a rendere ancora più poveri i pensionati e le pensionate che vivono già situazioni di disagio.Se hanno bisogno di soldi li andassero a prendere dove effettivamente ci sono con una vera lotta all’evasione e all’elusione fiscale, ma anche tagliando vitalizi e sprechi che sono una vera offesa alla povera gente”.
“Ci auguriamo, ancora di più, che il governo, nella legge delega sulla povertà -afferma Dell’Isola- faccia un passo indietro al fine di salvaguardare uno status che altro non è se non il risultato di lavoro e sacrifici e non certo un regalo dello Stato”.
A Salerno e provincia, fanno sapere dalla Fnp Cisl, coloro che percepiscono la pensione di reversibilità sono oltre 30mila anziani.
“Tante famiglie -si legge ancora nella nota stampa- vivono solo con queste somme senza le quali si troverebbero in difficoltà. Qualunque proposta di modifica del sistema previdenziale deve passare dal confronto fra governo nazionale e sindacati, non si può affrontare una questione così delicata senza esaminare tutte le conseguenze, che noi temiamo possano essere troppo pesanti per i nostri territori così colpiti dalla crisi, e in cui, spesso, la sopravvivenza delle famiglie passa attraverso le pensioni lasciate dal coniuge”.
“La pensione di reversibilità -conclude la nota- non può diventare una prestazione assistenziale legata all’Isee, perché in tal caso, basterebbe disporre di una casa pagata dopo anni di sacrifici con un mutuo, p er non averne più diritto. Ci opporremo a questo provvedimento che non sembra proprio andare nella direzione di una maggiore equità sociale”.