Salerno, il dottor don Dante Carraro, direttore di “Medici con l’Africa Cuamm”, al Rotary Est
“Vogliamo continuare a guardare all’Africa con speranza, lavorando a fianco di tante persone, affrontando insieme tante difficoltà”. E’ questa la missione del dottor Don Dante Carraro, cardiologo, sacerdote dal 1991, Direttore di “Medici con l’Africa Cuamm”, un’associazione di volontari italiani, impegnata da oltre sessant’anni nel campo della cooperazione sanitaria internazionale, in particolare, nell’Africa sub – sahariana, che è stato ospite della conviviale organizzata dal Presidente del Club Rotary Salerno Est, il dottor Antonio Napoli, che la scorsa settimana ha firmato il protocollo d’intesa del progetto che prevede l’accoglienza e la preparazione di personale medico e paramedico nel settore materno infantile, proveniente dal Sud Sudan, insieme alla Fondazione “Rachelina Ambrosini”, presieduta dall”avvocato Tommaso Maria Ferri, all’Azienda Ospedaliera Universitaria, con il Direttore Generale Vincenzo Viggiani, e all’Università di Salerno, con il Rettore Aurelio Tommasetti.
“Il Rotary Salerno Est farà da tramite tra circa cinquanta infermiere e ostetriche provenienti dal Sud Sudan che saranno da noi accolte e poi preparate, attraverso un corso intensivo di circa dieci giorni, che si terrà all’Azienda Ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”, ha spiegato il Presidente Napoli.
L’avvocato Tommaso Maria Ferri, ha ricordato che a settembre è stata aperta la prima Scuola per Ostetriche ed Infermiere, nella Contea di Lui, nel Sud Sudan dove, per ogni 20.000 mamme che partoriscono, c’è una sola ostetrica: “22 ragazze locali hanno iniziato a lavorare grazie ad una borsa di studio donata da cittadini salernitani e alla Comunità della Parrocchia di San Demetrio Martire. Anche i ragazzi del Rotaract Salerno e dell’Interact, con grande generosità allestirono uno spettacolo teatrale attraverso i proventi del quale raccolsero dei fondi per questa borsa di studio. Con il loro spettacolo ci hanno fatto sorridere, portando il sorriso a questa gente africana”.
Don Dante Carraro che si è intrattenuto a parlare a lungo con il dottore oculista Pier Giorgio Turco, socio del “Rotary Salerno Est”, “medico missionario” che per ben 19 anni è andato in Africa a curare soprattutto i bambini con gravi malattie agli occhi, si è soffermato a parlare del virus dell’ebola: “Sono tornato la scorsa settimana dalla Sierra Leone. Lì, su 6milioni di abitanti, esiste un solo pediatra e la mortalità infantile e materna è tra le più elevate al mondo. In questo Paese è scoppiata anche l’ebola. Ci sono stati 13.000 casi e il nostro distretto, Pujehum, è stato uno dei primi ad essere colpito, ad aprile 2014, ma anche quello che per primo è stato dichiarato libero dall’ebola. E’ stato quello che ha avuto meno casi in Sierra Leone, dove adesso l’ebola si sta riducendo molto anche se non si è ancora raggiunto il livello di ebola zero. Con i nostri volontari, abbiamo contribuito a sensibilizzare gli abitanti per far capire che cos’è l’ebola, che molti credevano fosse dovuta ad una magia dei bianchi. Abbiamo allestito dei campi, effettuato screening, diagnosticato la presenza di circa mille persone affette da ebola che abbiamo provveduto a isolare, mettendole in quarantena in un centro di isolamento che, in pratica, era un grande tendone diviso in piccole stanze, battuto dal sole”.
Qualcuno di quelli colpiti è sopravvissuto: “Una persona su tre riesce a sopravvivere: perché sono giovani, perché hanno il sistema immunitario che funziona meglio, perché reagiscono, perché han voglia di farcela”. Tanti i volontari. Veri eroi con un cuore da guerriero: “Con noi avevamo anche il chirurgo Paolo Setti Carraro, cognato del Generale Dalla Chiesa, che ha assistito alla fase più acuta dell’ebola. Ci ha dato un contributo prezioso anche Guido Bertolaso, che è medico, ed è un bravo logista”.
Carraro ha raccontato che in Africa ci sono situazioni veramente gravi e drammatiche :”La gente scappa perchè non ce la fa più a stare lì e viene da noi, anche se sa che il rischio che corre è altissimo. La prima cosa da fare, da qui ai prossimi venti anni, è quella di credere di più e investire in questo Paese”. Carraro ha incontrato le giovani infermiere e ostetriche neolaureate dell’Ospedale di Salerno: “Alcune di loro verranno per un mese in Tanzania ed in Etiopia. Svolgeranno attività di conoscenza pratica e aiuteranno le donne a partorire”.
Presente anche la dottoressa Ilaria Savoca Corona, Responsabile Territoriale per il Centro Sud di Medici con l’Africa Cuamm.
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