“Premiamo oggi tre giornalisti che hanno rappresentato e rappresentano (due dei premiati), il meglio della libertà di stampa; l’espressione più pura del giornalismo con la schiena diritta; garanti di un’informazione compiuta e corretta”.
A presentare i tre giornalisti premiati durante l’ottava edizione della “Festa dei Giornalisti” che si è tenuta, venerdì nel Salone dei Marmi del Palazzo di Città, è stato il Presidente dell’AGS, il dottor Enzo Todaro che ancora una volta ha organizzato, in modo impeccabile, quello che è ormai considerato uno dei premi più importanti assegnato a giornalisti salernitani, scelti per il loro ricco curriculum e per aver dimostrato, nel corso della loro attività, qualità professionali e una speciale sensibilità umana e sociale per la crescita della nostra comunità. Tanti i giornalisti, fotografi e direttori delle testate giornalistiche salernitane che hanno assistito, insieme ad alcuni componenti del Consiglio Direttivo dell’A.G.S: Aldo Crudele, Enzo Scapaticci, Paolo Romano, Luciano Pignataro Vito Pinto, Giuseppe Spagnuolo, e al Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania , Ottavio Lucarelli, alla premiazione di tre noti giornalisti salernitani Lucia Annunziata, Gabriele Bojano e, premio alla memoria, Jo Marrazzo che è stato ricordato con commozione dal Presidente Todaro, suo antico amico: “Abbiamo condiviso alcune impostazioni, idee e percorsi: è stato il giornalista che ha dato inizio ad un nuovo modo di fare il giornalismo televisivo; creava un approccio diretto con il suo interlocutore che metteva a proprio agio: non si irrigidiva nel suo ruolo, poneva le domande con il sorriso sul volto. Sapeva scavare nella profondità della notizia. E’ stato uno dei più profondi conoscitori della mafia. E’ passato alla storia per aver avuto il coraggio di intervistare i boss della mafia, della ndrangheta e della camorra”. Il Presidente Todaro ha anche dato dei consigli ai giovani giornalisti “Occorre innanzitutto avere la schiena diritta per rivendicare la propria autonomia e la propria libertà. Rispetto per chiunque, omissione per nessuno. Bisogna informare correttamente e compiutamente il cittadino con etica e professionalità, con senso di responsabilità e senza offendere la dignità di nessuno”.
Todaro, poi, sorridendo, rivolto a Lucia Annunziata, sottolineando come la giornalista sia capace di intervistare anche i personaggi più ostici con professionalità e calma, ha affermato: ”E’ come l’arsenico: uccide senza lasciare traccia”.
A chiamare i premiati, dopo i saluti dell’Assessore alla Cultura Ermanno Guerra, è stato il giornalista Antonio Manzo, che ha moderato gli interventi e ricordato il momento di crisi che sta vivendo anche il mondo dell’editoria e del giornalismo. Il primo ad essere premiato, dal dottor Domenico Credendino, dopo essere stato presentato dal giornalista Enrico Scapaticci, è stato il giornalista Gabriele Bojano, che era in compagnia del figlio Fabrizio e della moglie. Caposervizio del Corriere del Mezzogiorno, Bojano, in oltre trent’anni di giornalismo, ha scritto circa diecimila articoli e due libri:” Un premio che non è un punto di arrivo, ma uno sprone a continuare a lavorare mettendoci il cuore, la testa, ma soprattutto la faccia. Un premio che mi spinge ad avere ancora più entusiasmo in questo lavoro e a rimettermi in gioco ogni giorno”.
Il secondo premiato, alla memoria, è stato assegnato al compianto giornalista Jo Marrazzo che è stato ricordato dall’amico Luciano Pignataro. A ritirare il premio, dalle mani del dottor Alfonso Cantarella, è stato il figlio Piero, accompagnato dalla figlia Chiara alla quale ha donato la medaglia. Responsabile per la Rai dell’Ufficio per il Medioriente a Gerusalemme, Piero Marrazzo ha ricordato il padre:” E’ stato un grande padre e un grande giornalista che lavorava precorrendo i tempi: ha portato un modo nuovo di raccontare le notizie, di costruire i servizi, di strutturare il modello narrativo. Dopo trent’anni i suoi servizi sono ancora efficaci e ancora agganciati alla realtà”.
Piero Marrazzo ha ricordato che per il padre Salerno era uno dei capisaldi della sua vita e affermato di non sentire il peso di essere il figlio di un mito del giornalismo: “E’ stato per me elemento di stimolo. Lui mi ha sempre trasmesso una carica: negli anni ho ritrovato questa carica anche dopo la sua morte. Sapeva raccontarmi delle cose che ora capisco meglio. Era uno che ti indicava la strada”. Terza premiata, dal Presidente Todaro, la giornalista Rai Lucia Annunziata che era in compagnia della figlia Antonia, anch’ella giornalista, e dei genitori :” Non ho mai lasciato Salerno che mi ha sempre seguita” ha spiegato la Annunziata che ha ricordato:” Da più di quarant’anni faccio giornalismo senza avere avuto mai una smentita o fatto una causa”. La giornalista salernitana ha anche ricordato di aver sbattuto varie porte, e che negli anni sessanta, quando era una delle giovani socie del circolo universitario “Il Ridotto”, la città di Salerno era molto viva: ” Come controcultura giovanile, come apertura sul mondo, tanto che poi ha prodotto tante cose”.
Ha sottolineato poi l’importanza dell’autonomia giornalistica:” La capacità di avere una visione del potere equanime, per cui sei capace di valutare criticamente amici e nemici”. In ”Mezz’ora”, la trasmissione domenicale che presenta da circa dieci anni, la Annunziata ha intervistato circa cinquecento personaggi: qualcuno l’ha fatta arrabbiare, come Berlusconi che si alzò irritato e se ne andò senza completare l’intervista:” Più che arrabbiata mi lasciò sconcertata: mi fanno arrabbiare invece quelli che pretendono di venire in trasmissione solo perché sono politici; noi invitiamo chi in quel momento ha detto qualcosa di interessante e fa notizia. Non mi piace chi pensa di venire a fare passerella in televisione a dire quello che vogliono”. Ai premiati sono state consegnate tre medaglie d’oro, sponsorizzate dal Comune di Salerno, nella persona dell’Assessore Ermanno Guerra; dalla Carisal, nella persona del dottor Alfonso Cantarella e dal Centro Sportivo Italiano, presieduto, a livello provinciale, dal dottor Domenico Credendino.
Tante le autorità presenti alla “Festa dei Giornalisti”: il Presidente dell’Autorità Portuale Franco Annunziata; il Rettore Aurelio Tommasetti; il Questore Alfredo Anzalone ; il Vice Prefetto Giuseppe Forlenza; il Colonnello Riccardo Piermarini, Comandante Provinciale dei Carabinieri; il Comandante della Capitaneria di Porto, Gaetano Angora; il Colonnello Carmine Sepe, Comandante del Reggimento Guide di Salerno; il Presidente della Sezione Penale della Corte d’Appello di Salerno, Claudio Tringali; il Presidente della Camera di Commercio, Andrea Prete, con il Vicepresidente Mariano Lazzarini; il Senatore Andrea Cioffi; il Senatore Alfonso Andria ; l’Onorevole Guido Milanese; il Sindaco di Baronissi Gianfranco Valiante; il Consigliere Regionale Alfonso Buonaiuto; i giornalisti Rai Vittoriana Abate, Mariella Anziano, Fabrizio Feo, e Pino Blasi; i giornalisti Peppe Iannicelli, Gianni Festa, Mariano Ragusa e Ketty Volpe; il dottor Domenico Della Porta; il Tenente Colonnello del Reggimento Guide Gianrico Spinelli; il Presidente del Tribunale per i Minori, Pasquale Andria; il Professor Aniello Salzano; il Consigliere Comunale Roberto Celano; il Presidente dell’Ordine dei Medici Bruno Ravera; il Presidente del Club Rotary Salerno Vittorio Salemme; il prete anticamorra Don Luigi Merola; l’Onorevole Marotta; Sabatino Senatore.
Prima dell’inizio della” Festa dei Giornalisti”, si è svolto il corso di aggiornamento professionale organizzato dall’Ordine dei Giornalisti della Campania che ha visto come relatori il dottor Aldo De Chiara, Avvocato Generale dello Stato presso la Corte d’Appello di Salerno, che ha approfondito il tema: “La responsabilità disciplinare dei giornalisti” sottolineando alcune similitudini esistenti con la responsabilità disciplinare dei magistrati:” Entrambe hanno lo scopo di assicurare un corretto esercizio delle attività del giornalista e del magistrato nell’interesse di una corretta dialettica democratica: sono i controllori del potere”; e il dottor Erminio Rinaldi, Procuratore della Repubblica Aggiunto di Salerno, e Coordinatore della Direzione Antimafia di Salerno, che ha parlato del : “Rapporti tra diritto di cronaca e rispetto del segreto professionale”, soffermandosi sull’utilizzo delle intercettazioni telefoniche e sul reato di diffamazione a mezzo stampa “Il diritto di cronaca, garantito dall’articolo 21 della Costituzione, può essere invocato solo se rispetta i parametri che la giurisprudenza, sin dal 2001, ha elaborato: la verità della notizia, l’interesse pubblico a conoscere questa notizie e la continenza espressiva”.
A presentarli è stato il Presidente Todaro insieme al Presidente dell’Ordine dei Giornalisti Ottavio Lucarelli e al Vicepresidente dell’Ordine Mimmo Falco. Il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, ha ricordato che l’Ordine continua ad organizzare su tutto il territorio campano corsi di formazione gratuiti di qualità:” Abbiamo cominciato questo 2016 partendo da Salerno con un corso molto interessante al quale hanno partecipato oltre 200 giornalisti provenienti anche da altre province. Sono incontri importanti durante i quali si approfondiscono tematiche importanti e si consolidano i rapporti tra i giornalisti”.