Salerno, “I fagioli dai faraoni agli astronauti” nel racconto del professor Roberto Grassi ai soci del Rotary Duomo e Picentia
“Mangiate i fagioli della nostra terra: quelli di Controne, del Vallo del Diano e della Valle del Sele, Sono favolosi! Non comprate i borlotti e i cannellini. Non sono fagioli di grande qualità! “. E’ questo il consiglio dato dal professor Roberto Grassi, Ordinario di Diagnostica per Immagini e Radioterapia alla II Università di Napoli, durante l’incontro organizzato in interclub dal Rotary Salerno Duomo, presieduto dal professor Canio Noce, e dal Rotary Salerno Picentia, presieduto dal dottor Walter Iannizzaro, nell’ambito delle iniziative tese a valorizzare le eccellenze del territorio.
Il professor Grassi ha raccontato le origini del fagiolo e la sua storia: “I Faraoni mangiavano i fagioli dell’Egitto che consideravano un alimento speciale. Anche i Romani mangiavano i fagioli, non i borlotti o i cannellini, ma i vigna, meglio conosciuti come i fagioli dall’occhio. Anche se consideravano i fagioli un alimento di poco conto, gli attribuivano proprietà afrodisiache soprattutto se preparati con le cipolle”.
Il professor Grassi ha raccontato che il fagiolo borlotto è arrivato in Europa dal Centro America dove è stato “scoperto” da Cristoforo Colombo: “Si diffuse però in tutta Europa molto lentamente. Soltanto con l’avvento dell’uso della scatoletta americana il fagiolo, considerato il cibo dei poveri, si diffonde su ampia scala”. Il professor Grassi ha ricordato che i fagioli sono ricchi di antiossidanti, vitamine, sali minerali e fibre, e costituiscono una parte fondamentale di qualsiasi dieta ben bilanciata: “Il fagiolo è importante per la nostra alimentazione perché contiene aminoacidi essenziali, minerali e vitamine. Se volete evitare di mangiare la carne o le uova dovete mangiare cerali e legumi mischiati in una proporzione di 2 a 1”.
Ha consigliato come reidratare i fagioli secchi: “In una pentola contenente una quantità di acqua pari a sei volte il peso dei fagioli”, spiegato che i Paesi grandi produttori di fagioli sono il Canada, la Cina e il Sud Africa e che le varietà più interessanti di fagioli sono quelli rampicanti e non quelli nani. Il professor Grassi ha parlato anche del “Vento dei fagioli”, ricordando il famoso film “Il petomane” che vedeva come protagonista Ugo Tognazzi, che si esibiva imitando brani musicali modulando le proprie flatulenze.
“Il problema nasce dal fatto che non sappiamo digerire la buccia del fagiolo perché ci manca un enzima. Gli americani hanno trovato la soluzione, sperimentata poi sugli astronauti: una pillolina che evita questo problema che però è coperta da brevetto ed è molto costosa”. Una soluzione più economica è quella usata dai romani: “Mangiavano i fagioli con i finocchi che hanno la capacità di ridurre la flatulenza”. Grassi ha anche raccontato che probabilmente la morte di Leopardi è stata causata da una indigestione di fagioli “cannellini di Sulmona.