scritto da Redazione Ulisseonline - 16 Dicembre 2015 08:46

Salerno, gli studenti del Genovesi – Da Vinci sottoposti allo screnneeng della tiroide dal professor Francesco Orio grazie al Rotary

Novanta studenti  delle classi quinte dell’Istituto Genovesi – Da Vinci, sono stati sottoposti ieri mattina ad ecografia  della tiroide, in una saletta affianco al Teatro dell’Istituto di Via Sichelgaita, dal professor Francesco Orio, Medico endocrinologo e ricercatore internazionale, tra i primi dieci al mondo nel campo della tiroide, Professore Associato di Endocrinologia presso il Dipartimento di Scienze Motorie e del Benessere, Università “Parthenope” Napoli, Responsabile di Endocrinologia presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria “S. Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno.

Il professor Francesco Orio, prima di effettuare lo screening della tiroide, ha spiegato agli studenti l’importanza della prevenzione delle malattie della tiroide: “E’ essenziale farla in epoca precoce e l’epoca  scolastica è l’ideale. Attraverso un mezzo semplice, sicuro, efficace e ripetibile come l’ecografia, s’individuano problematiche riguardanti questa ghiandola che è un organo fondamentale per tutta la nostra vita: regola un po’ tutte gli organi e  le funzioni. Con questo screening si individuano, già in età scolare, i cosiddetti noduli della tiroide e le patologie infiammatorie come le tirioditi e l’incremento del volume della ghiandola della tiroide chiamata gozzo”.

Il professor  Orio ha ricordato che ” Un italiano su due ha noduli alla tiroide a causa di una carenza iodica. L’Italia, nella mappa geografica mondiale si pone in una zona a moderata carenza iodica  e quindi è una zona cosiddetta endemica ossia gran parte della popolazione ha questa problematica che è diffusa maggiormente nel sesso femminile. Di questi noduli fortunatamente l’80% sono benigni mentre il restante 20% sono maligni e quindi è importante effettuare queste ecografie per scrinare queste problematiche”.

Anche nella nostra città è presente questa patologia: “E’ frequente questa endemia in una percentuale che rispecchia quella nazionale”. Il professor Orio ha consigliato di usare ” poco sale, ma iodato” e   illustrato quelli che sono i campanelli d’allarme che possono segnalare un eventuale problema alla tiroide: “La tiroide può anche non dare sintomatologie, come nel caso dei noduli. Se la tiroide funziona di più, si parla d’ipertiroidismo: si tende a dimagrire, ad essere agitati, nervosi, improvvisamente  si comincia a lamentare palpitazioni, tachicardia e si ha sempre caldo. Quando invece si gonfia il collo davanti o si sente qualche nodulo sul collo o  si cominciamo a notare dei disturbi nel comportamento, come sentirsi stanco, avere una frequente sonnolenza o si tollera male il freddo,  questi sintomi possono far pensare all’ipotiroidismo”.

Lo screening è stato effettuato   nell’ambito  delle  tante iniziative  messe  in campo dal Presidente del Club Rotary Salerno Est, il dottor Pierluigi Carraro, che  ha spiegato ai ragazzi cos’è il Rotary e le finalità che persegue tra le quali vi è anche l’elaborazione di progetti che diffondono la cultura della prevenzione: ”L’attività di prevenzione è fondamentale per avere dei risultati concreti,  non solo nell’educazione , ma anche nell’ambito economico  perché curare è più costoso che prevenire”.

Il Presidente della Commissione Progetti del Club Rotary Est, il Preside Antonio Vairo, ha ricordato che il progetto di prevenzione, approvato dal Consiglio Direttivo del Club, sta interessando gli studenti di alcune scuole superiori di Salerno: ” La prevenzione è importantissima”. A portare i saluti del Dirigente Scolastico, il professor Nicola Annunziata, è stata la professoressa Ida Andreozzi, referente del progetto dell’Istituto :” Educazione alla Salute”:” Abbiamo immediatamente aderito al progetto propostoci dal Club Rotary Salerno Est.  Lo screening sulla prevenzione della tiroide è estremamente importante per i nostri studenti. I ragazzi devono stare bene a scuola, ma soprattutto devono stare in buona salute e bene con se stessi”.

A coordinare i ragazzi, insieme alla professoressa Andreozzi, sono stati i professori Paola CulicignoSilvestro  Caputo dell’area scientifica.

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