Salerno, Anselmo Botte della CGIL denuncia la nuova tratta degli schiavi in agricoltura
“La tratta di esseri umani,venuta alla luce ad Eboli da un’indagine dei ROS e che ha portato all’arresto di 9 indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e riduzione in schiavitù, conferma quanto stiamo denunciando da anni e che cioè dietro gli ingressi di braccianti c’è l’attività criminosa dei caporali etnici che ormai non si limitano più esclusivamente alla intermediazione di manodopera e allo sfruttamento lavorativo, ma gestiscono in prima persona gli ingressi di nuovi migranti dietro lauti compensi (6/7mila euro) e la riduzione in schiavitù attraverso il sequestro dei documenti”. E’ quanto dichiara Anselmo Botte (nella foto), Segretario Cgil Salerno, sul fenomeno criminoso dei caporali etnici e la riduzione in vera e propria schiavitù degli immigrati.
“Una attività criminale -continua Botte- che alimenta le mafie internazionali, sempre più attive nella tratta degli esseri umani. Non possiamo che essere soddisfatti dell’indagine portata a termine che, secondo noi, andrebbe estesa a tutto il comparto agricolo, in quanto questa attività criminale non interessa soltanto i lavoratori di nazionalità rumena, ma anche le altre impiegate nel settore primario (marocchina, ucraina, indiana)”.
“Assicurare alla giustizia i caporali e ripristinare la legalità nel comparto agricolo -conclude- deve essere l’obiettivo di tutta la comunità per liberare i lavoratori migranti dalla schiavitù e garantire i loro diritti di cittadinanza”.