Salerno, a Palazzo di Città il convegno su “Il cyberbullismo: un fenomeno (in)evitabile”
“Un’indagine del Censis e della Polizia Postale, indica che la scuola è il luogo principale in cui si verificano casi di bullismo e che, nell’ultimo anno scolastico, almeno il 52% dei Dirigenti Scolastici ha dovuto denunciare un fenomeno di bullismo. Occorre una presenza concertata delle istituzioni, delle scuole, del mondo del sociale e delle famiglie che devono percepire tutta la gravità e drammaticità di questi problemi, che possono portare alla distruzione della vita delle persone, non indulgendo a sottovalutazioni e giustificazionismi”.
Lo ha affermato l’onorevole Tino Iannuzzi, sabato mattina, durante il convegno :”Il Cyberbullismo: un fenomeno (in)evitabile” organizzato nel “Salone dei Marmi” del Comune di Salerno, dalla dottoressa Mirella Amato, Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo “Calcedonia” di Salerno, sede del “Centro Territoriale di Supporto”, che ha anche organizzato un corso di cinquanta ore sul Cyberbullismo dedicato ai docenti del territorio:” Ci occupiamo di preparare adeguatamente i docenti individuando dei protocolli d’ intervento nella gestione dei casi di bullismo e di cyberbullismo. Lo sviluppo futuro sarà quello di condividere linee di azioni tra scuola, famiglia e territorio che, sinergicamente, possano realizzare un comune obiettivo: rendere “evitabile” un fenomeno che sembra inevitabile”. L’onorevole Iannuzzi ha illustrato la proposta di legge sul bullismo e cyber bullismo che è all’esame del Parlamento:” Ho lavorato molto all’approvazione, in prima lettura, di una proposta di legge che contiene un complesso di misure e disposizioni rivolte a prevenire e contrastare il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo e che si sforza di organizzare soluzioni che siano in linea con la tutela della dignità della persona che viene colpita da questi fenomeni lesivi, con la possibilità di chiedere e ottenere, in tempi rapidi, il blocco, la rimozione, l’oscuramento di tutte le immagini lesive. L’atro obiettivo della legge è quello di organizzare la cultura della prevenzione”.
Il dottor Pasquale Andria, Presidente del Tribunale per i Minorenni di Salerno, ha approfondito il tema della responsabilità genitoriale:” Non si può delegare sempre tutto alla scuola che è però uno snodo importante che può essere in qualche modo un agente di coordinamento. Bisogna educare alle relazioni virtuali. La famiglia non può da sola farsi carico di questa educazione e la scuola può trasmettere ai genitori delle competenze che essi non hanno. Il Tribunale per i Minorenni gioca un ruolo importante nel controllo della condotta genitoriale in senso promozionale d’ intervento e di sostegno alla genitorialità”. Il dottor Carmine Olivieri, Sostituto Procuratore presso il Tribunale per i Minori di Potenza, ha spiegato che la libertà di navigare in rete va educata e gestita con grande responsabilità:” Navigando sulla rete ci sono tanti rischi. I docenti stanno facendo molto, ma anche i genitori devono stare attenti quando i figli stanno al computer, Dobbiamo renderci conto che la rete non è un’arma convenzionale, ma è un’arma atomica”.
Il dottor. Aldo Diavoletto, Specialista in Neuropsichiatria infantile e Psichiatria dell’ASL di Salerno, ha spiegato che:” Oggi è cambiato il contesto sociale e sono cambiate le abitudini e le relazioni nel mondo dei giovani, ma anche degli adulti. La velocità della comunicazione e la fragilità dei legami interpersonali mette in evidenza situazioni cliniche nuove: la tendenza alla chiusura sociale e a fenomeni legati al consumo veloce delle esperienze”. Secondo il dottor Diavoletto i casi di bullismo e di cyberbullismo non possono essere risolti solo dal clinico o dal terapeuta:” Devono essere risolti congiuntamente con il mondo sociale: con le famiglie e a volte anche con il mondo della giustizia che adesso rappresenta una specie di genitorialità surrogata. Le famiglie sono molto deboli, non solo quelle con un degrado socio – economico, e spesso chiamano le Forze dell’Ordine perché non riescono a gestire il loro figlio, anche quattordicenne, che esprime problemi comportamentali”. La Dottoressa Anna Maria Merola, Psicologa e Psicoterapeuta, insieme al dottor Spagnulo, sta tenendo il corso sul Cyberbullismo alla scuola Calcedonia dedicato ai docenti:” Li formiamo affinché possano individuare i segnali, anche dal punto di vista psicologico, dei disagi della vittima del cyberbullismo, ma anche , paradossalmente, del “carnefice”. Il fenomeno del cyberbullismo non è visibile all’insegnante come invece lo è il fenomeno del bullismo. Il malessere della vittima può essere però individuato: ci può essere un calo di attenzione, un isolamento della vittima, un abbattimento del tono dell’umore. Nel cosiddetto “carnefice” ci può essere, invece, una forma d’irritabilità e di non grande relazione con gli altri. Il cyberbullo e il cyberbullato, spesso si assomigliano: spesso sono entrambi dei frustrati. L’insegnante in genere deve cercare di recuperare il ragazzo sul piano affettivo. Bisogna coinvolgere tutti, soprattutto i genitori perché il fenomeno nasce a casa, nella scuola si diffonde”.
Sono intervenuti anche i rappresentanti della Polizia Postale: il dottor Michele De Capola, Vice Questore del Compartimento di Polizia Postale di Napoli e l’Assistente Capo Alfonso Giannattasio, esperto informatico della Sezione di Salerno della Polizia Postale, che hanno illustrato le metodologie di rintraccio dei reati informatici, in merito al cyberbullismo, e presentato i casi che più frequentemente si presentano alla loro attenzione:” Sono presenti comportamenti che hanno a che fare con diffamazione , ingiurie e con la sostituzione di persona. Un fenomeno particolarmente emergente è la diffusione di documentazione video di momenti intimi tra minori. Utilizziamo tecniche investigative che ci consentono di individuare gli autori di questi video. E’ possibile contattarci o inviare segnalazioni sul sito della Polizia di Stato”. Il dottor Michele Piastrella, Presidente della Cooperativa Sociale CG Progress, che si occupa di prevenzione del cyberbullismo nelle scuole, ha illustrato un progetto che si chiama “Troll Studenti 2.0”:” I ragazzi delle scuole possono iscriversi e interagire su un nostro social network, creato per i ragazzi, protetto da protocolli della Polizia Postale Italiana. La rete non va demonizzata, ma i ragazzi vanno guidati e accompagnati con un “libretto di istruzioni” su quelle che sono le risorse e i pericoli di internet”.
A portare i saluti del Sindaco, il Vicesindaco Eva Avossa, che ha sottolineato la pericolosità del cyberbullismo e ricordato i progetti nelle scuole portati avanti dall’Amministrazione Comunale con le associazioni del territorio.