Mercato San Severino, la diffamazione a mezzo stampa all’Associazione Campana Giornalisti della Valle dell’Irno
“La diffamazione a mezzo stampa potrebbe rientrare in quell’ampio progetto di depenalizzazione che il legislatore ha già previsto per altre fattispecie di reato anche più gravi del reato suddetto. E’ prevista ad esempio, la depenalizzazione per il reato di danneggiamento e, attraverso un decreto legislativo, dovrebbe essere abolita, entro il 17 novembre 2015, anche l’ingiuria. Si potrebbe pensare ad un sistema di prevenzione, controllo e repressione dell’illecito commesso a mezzo stampa che non sia di natura penale, ma di natura civilistica prevedendo anche una polizza assicurativa professionale obbligatoria, soprattutto per quei collaboratori non adeguatamente retribuiti, che garantisca il risarcimento del danno”.
E’ questa la proposta lanciata dall’avvocato penalista Antonio Picarella, che ha parlato in modo approfondito del reato di diffamazione a mezzo stampa, nei giorni scorsi presso la sede del “Lions Club” di Mercato San Severino, durante il secondo incontro organizzato dalla neonata “Associazione Campana Giornalisti della Valle dell’Irno”, denominata “AGVI”, che, come ha ricordato uno degli ideatori dell’associazione, il noto giornalista Carmine Pecoraro, “è nata con l’intento di dare voce e rappresentanza a tutti gli operatori del territorio e di avviare un discorso di collaborazione con l’Università di Salerno e vari altri Enti del territorio”.
L’avvocato Picarella, responsabile legale del sodalizio, oltre a ricordare gli articoli di legge che regolano la legge sulla stampa, ha affrontato anche la tematica del giornalismo fatto attraverso il web:”Anche attraverso la pubblicazione in rete di notizie si può incorrere nel reato di diffamazione a mezzo stampa. Rispetto all’evoluzione dei mezzi d’informazione che utilizzano internet in maniera prevalente sicuramente la normativa di settore, soprattutto in ambito penalistico, appare datata. Il legislatore dovrebbe mettere mano a questa normativa di settore, che attiene al diritto d’informazione, tutelato dall’articolo 21 della Costituzione”.
Il giornalista Carmine Pecoraro, che ha un’esperienza ultradecennale nel campo del giornalismo, ha ricordato alcuni casi verificatisi sia a livello nazionale che locale di giornalisti denunciati che hanno subito sanzioni penali ed hanno rischiato anche la reclusione, e auspicato una responsabilizzazione, per quanto concerne il mondo della stampa, che non investa solo gli operatori del settore, ma anche il mondo istituzionale e politico che alla stampa fanno riferimento per divulgare le loro informazioni.
Sono intervenuti, moderati dalla giornalista Ida Salvati: il giornalista Raffaele Grimaldi, l’onorevole Guido Milanese, che ha sottolineato l’importanza dei rapporti umani, in tutti i campi professionali, e che il problema del reato di diffamazione a mezzo stampa va eliminato a monte “attraverso normative chiare e precise per non restare in balia della suscettibilità della sentenza”; il professor Rino Mele; l’editore Lucia De Cristofaro; il giornalista Giovanni Navarra, il maresciallo dei Carabinieri Antonio Gangemi e il professor Emilio Esposito.
Nutrito il gruppo di giornalisti provenienti dalla Valle del Sele guidato da Vincenzo Di Gerardo.