Mercato San Severino, convegno del Rotary su “Morti bianche e (in)sicurezza del lavoro”
Dall’inizio dell’anno sono morti sui luoghi di lavoro 206 lavoratori. Solo in aprile sono morte 76 persone. La Provincia di Salerno è al quinto posto per morti e la prima in Italia tra i capoluoghi non di Regione.
Sono questi i dati allarmanti presentati durante il convegno “Morti bianche e (in)sicurezza del lavoro”, organizzato mercoledì pomeriggio nella sala conferenze dell’antico Convento di Sant’Antonio di Mercato San Severino, dal Rotary Club Salerno Nord dei Due Principati, presieduto dall’avvocato Giancarla Sellitto; dal Lions Club di Mercato San Severino, presieduto dal dottor Antonio Luciano; dal Rotaract Campus, presieduto dal giovane rotariano Andrea Melillo, con il Patrocinio del Dipartimento di Scienze Giuridiche e della Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali.
Dopo i saluti dell’avvocato Giancarla Sellito, che ha ricordato che il convegno rientra nell’ambito delle azioni di pubblico interesse del Rotary:”Si propongono di orientare la comunità verso la legalità e il miglioramento delle condizioni di vita”; del dottor Antonio Luciano, che ha ricordato l’importanza di lavorare in rete tra le associazioni:”Occorre una maggiore coscienza e sensibilità verso queste problematiche”; del Presidente del Rotaract Campus Andrea Melillo, che ha spiegato le finalità del Rotaract e sottolineato l’interesse dei giovani per la problematica del lavoro e di Padre Giuseppe, della comunità francescana, ha introdotto i lavori il professor Antonino Sessa, Associato di Diritto Penale all’Università di Salerno, responsabile scientifico del convegno, che ha spiegato come:”Un fenomeno come questo vince la sfida della complessità soltanto attraverso un’idea di controllo integrato”. I relatori, sono stati moderati dal professor Antonio Cavaliere, Straordinario di Diritto Penale all’Università Federico II di Napoli, che ha ricordato:”La media tra infortuni e malattie è di più di quattro persone al giorno e l’edilizia è uno dei settori nei quali si muore di più in termini percentuali. La normativa vigente è complicata e non dà i risultati sperati”. La professoressa Giovanna Truda, Docente di Sociologia all’Università di Salerno, ha spiegato che:”L’infortunio sul lavoro riguarda tutti noi perchè fa parte della sfera più ampia del sistema sociale. Il rischio presuppone la prevedibilità e quindi è possibile prevenirlo”.
Il dottor Anselmo Botte, Segretario provinciale CGIL di Salerno, ha spiegato che in questi ultimi decenni c’è stato un miglioramento riguardo le morti sul lavoro: “Siamo passati da 1300 ogni anno a 670 anche se bisogna considerare il calo di lavoro” e proposto la “Patente a Punti” per quelle aziende che rispettano le norme della sicurezza nei luoghi di lavoro:” Prevede una premialità che potrebbe consistere in sgravi contributivi e facilitazioni di accesso alle gare di appalto”. La dottoressa Donatella Volino, Direttore della sede Inail di Salerno, ha spiegato che:” Da qualche anno, pur tenendo conto del minor numero di ore lavorate, il trend è in discesa sia sui mortali che sugli infortuni gravi”.
Il dottor Raffaele Pascale, Presidente dell’Ente Scuola Edile di Salerno, ha auspicato uno snellimento delle norme del Testo Unico che prevede la presenza di diverse figure su un cantiere:” Forse abbiamo esagerato! Mentre prima mancava qualche figura oggi sono anche troppe”.
Pascale ha anche ricordato la crisi che vive il settore: “Abbiamo perso negli ultimi tre anni il 45% degli addetti ai lavori”. Il Colonnello Gaetano Restelli, Comandante del Gruppo Carabinieri tutela del lavoro per il Sud Italia, ha sottolineato l’importanza della prevenzione e del controllo: “Cerchiamo sempre di prevenire gli incidenti attraverso un’attività che tende ad essere più preventiva che repressiva. Agiamo molto sul sanzionamento dei cantieri che non sono in regola. Dobbiamo cercare di far cambiare mentalità agli imprenditori, agli operai, facendo comprendere che non si può risparmiare sulla sicurezza che deve essere cultura” Il Comandante Restelli ha anche ricordato che in ambito edilizio gli incidenti più frequenti sono dovuti a cadute dall’alto o cadute nei fossati”.
Il Sostituto Procuratore della Repubblica della Procura di Nocera Inferiore, il dottor Roberto Lenza, ha sostenuto che:” Il costo delle sicurezza incide su tutte le aziende e la tendenza è quelle di risparmiare proprio sui presidi a tutela della vita e della salute dei lavoratori. La normativa italiana è all’avanguardia, ma occorre vigilare per impedire che si possano verificare gli infortuni. Ognuno deve fare il proprio dovere”. Il professor Elio Lo Monte, Associato di Diritto Penale all’Università di Salerno, ha spiegato che:”Il Diritto Penale interviene quando si è già verificato l’evento tragico. Forse bisognerebbe incidere sui momenti preventivi e precauzionali”.
Le conclusioni sono state affidate al professor Sergio Moccia, Ordinario di Diritto Penale all’Università Federico II di Napoli il quale ha spiegato che, per risolvere il problema, bisognerebbe applicare maggiormente la normativa preventiva vigente:” Che è diffusamente disattesa nella misura in cui è forse carente la funzione ispettiva. Il numero esorbitante di morti fa capire che forse i controlli preventivi non ci sono”.