scritto da Redazione Ulisseonline - 22 Febbraio 2016 09:04

Cava, due giorni di concerto dedicati alla grande canzone classica napoletana

Grazie a Gerardo Ardito, editore della testata giornalistica “Cava Notizie” nonché Presidente della neocostituita Associazione “Musica è vita”, e di Antonio Romano, proprietario di Radio Amore, giovedì 18 e venerdì 29 si è tenuto, presso il Cinema Teatro Alambra di Cava de’ Tirreni, un apprezzatissimo concerto dedicato alla grande canzone classica napoletana.

A Cava, come a Nocera e in altre città del circondario, mancava di un presidio culturale dedicato alla canzone classica napoletana, che rappresenta, piuttosto che un fatto popolare o folcloristico, una tradizione culturale di rilevanza mondiale, unanimemente riconosciuto.

Questa carenza, d’altronde, si riscontra un poco dappertutto: è sintomatico, infatti, che la stessa Napoli, epicentro della cultura canora classica napoletana, non ha un Teatro Stabile dedicato alla Canzone classica.

Parlare della canzone napoletana non vuol dire solo rendere omaggio agli innumerevoli poeti, musicisti e compositori che, nei secoli, hanno composto pregevoli opere musicali cosiddette popolari, vale a dire non solo destinate al popolo, ma che erano espressione delle manifestazioni del popolo stesso: le popolane, le lavandaie, la gente di strada accompagnava i propri lavori, svolti prevalentemente per strada, con espressioni musicali frutto della loro genialità, che poi venivano arricchite nel mentre si tramandavano ad altri.

Parlare della canzone napoletana vuole anche di tornare alle radici del nostro essere campani, della nobiltà della nostra terra, quasi sempre ricordata per i soli e numerosi lati negativi che oscurano i tanti aspetti positivi che pure essa ha.

E’ ovvio che tutto ciò è ben radicato nella nostra cultura e sensibilità, ma è anche ovvio che molto spesso, anche per effetto di una sorte di degenerazione che anche la canzone napoletana, come tutto, ha subito nell’ultimo mezzo secolo, l’espressione “canzone napoletana” è diventato sinonimo di sottocultura, alimentata specialmente da una categoria di compositori che hanno creato un genere diverso di canzone napoletana, conosciuto come il genere “neo-melodico”, tante volte accoppiato, purtroppo, a fenomeni criminal-popolari che si contornano di artisti ed esecutori che si dedicano esclusivamente a questo nuovo genere.

Ma la vera canzone napoletana è altro, e bene si fa a parlarne, a farla riascoltare, ad approfondirne testi e musiche: testi che spesso sono vere e proprie poesie, popolari e non, in vernacolo, con una “presa” emozionale che non è minimamente paragonabile agli stessi testi tradotti in italiano: vernacolo del quale, purtroppo, spesso ci si vergogna associandolo a sottocultura.

Ed è per questo che, veri appassionati della tradizionale canzone napoletana, stanno creando presidi territoriali con lo scopo di rendere il cittadini edotti e far apprezzare il valore e le bellezze della canzone napoletana che può essere considerata tra le prime nel mondo e certamente la prima in Italia: seguita, ma a distanza, da quella romana, fiorentina e milanese che però solo in poche occasioni ne raggiungono la ricchezza poetica e musicale.

Ben vengano, perciò, iniziative come quella di Gerardo Ardito e di Antonio Romano di Radio Amore, altro approfondito cultore della canzone napoletana che, tramite le sue emittenti, continuamente divulga.

Ed è per questo che Gerardo Ardito, come presidente della neo-costituita Associazione “Musica è vita”, ha organizzato le due serate che hanno riscosso un eccezionale favore del pubblico, non solo per la organizzazione, ma anche per la qualità degli artisti che si sono esibiti.

Artisti sia noti, come Antonello Rondi, Mario Miglione (erede di Roberto Murolo), Monica Sarnelli, Gianfranco Caliendo (ex leader de “Il giardino dei semplici”), Antonio Siano (erede di Sergio Bruni), sia meno noti, ma bravissimi, come Carmine De Domenico, Flora Contento, Massimo Masiello.

Il tutto introdotto e concluso con la proiezione della canzone simbolo della neo-costituita Associazione, “Canta Mamma”, il cui testo è stato scritto da Gerardo Ardito con la collaborazione di Flora Contento e musicato da Gianfranco Caliendo.

Un ultimo riconoscimento va a Mariella De Tommaso scultrice e ceramista, figlia d’arte, che ha realizzato la piastrella di terracotta, simbolo dell’Associazione, donata a tutti gli artisti c he si sono esibiti.

Rivista on line di politica, lavoro, impresa e società fondata e diretta da Pasquale Petrillo - Proprietà editoriale: Comunicazione & Territorio di Cava de' Tirreni, presieduta da Silvia Lamberti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.