Un cittadino ci ha inviato una foto segnalandoci un rattoppo d’asfalto che è stato fatto in parte delle strisce pedonali poste nella carreggiata antistante il Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni. Nulla di strano, rappezzi di questo tipo sono un po’ ovunque lungo le strade cittadine, tanto in centro, quanto in periferia. Sarebbe impensabile, vista l’esiguità delle casse comunali, immaginare che si possa rifare il manto stradale per intero ogni volta. Qual è, dunque, la diversità che caratterizza questo lavoro di accomodatura rispetto agli altri?
Il nostro amico concittadino ci ha rammentato che esattamente un anno fa (e Ulisse on line scrisse anche in proposito) quell’arteria stradale, così come via Rosario Senatore e altre di quell’area, fu interdetta al traffico per quasi un mese, causando disagi di non poco conto dato che stiamo parlando del centro cittadino, quindi zona nevralgica di traffico.
Alla nostra richiesta di spiegazioni circa tempi così dilatati di attesa per la fine dei lavori, ci fu risposto che nuove tecniche edili erano state utilizzate per evitare che dopo poco tempo ci si ritrovasse, come spesso capita, punto d’accapo con il medesimo problema, e tali preparazioni e materiali necessitavano di diverse settimane di inerzia, dopo la posa dei materiali, per far ben sedimentare i lavori. Ora, di certo non ci aspettavamo che, come la via Appia, l’opera avrebbe affrontato e vinto i secoli, ma che dopo qualche mese presentasse già problemi sinceramente non lo credevamo possibile. Che non vi sia colpa dell’Amministrazione comunale è indubbio, non sono di certo i consiglieri o gli assessori ad aver eseguito i lavori o ad aver le dirette responsabilità sulla loro esecuzione e relativi controlli. Tuttavia, un po’ più di attenzione nello scegliere a chi affidare i lavori forse è necessaria, per non dover ricevere segnalazioni circa…”pezze a colori”.