Tagli alla spesa pubblica: per gli italiani sono pochi e per colpa della politica
Il sondaggio di questa settimana effettuato dall’istituto demoscopico SWG è incentrato sulla spesa pubblica, un tema assai dibattuto dalla politica e dai mass media, ma che è soprattutto molto avvertito dall’opinione pubblica.
Alla domanda “Lei pensa che negli ultimi tempi la spesa pubblica sia stata tagliata?”, il 45% degli intervistati risponde in modo negativo. Il 36%, inoltre, risponde affermativamente, ma ritiene che sia stata tagliata in termini assai modesti. Solo l’11%, in pratica una minoranza molto esigua, ritiene che la famosa spending review sia stata fatta in modo significativo.
L’8%, infine, non sa rispondere.
In altre parole, tirando le somme gli italiani nella stragrande maggioranza ritengono che qualcosa si muova, ma in modo molto limitato e con estrema lentezza.
Ad una seconda domanda, vale a dire in quali settori bisognerebbe tagliare la sspesa pubblica, il 57% degli intervistati indica nei bilanci dei ministeri il settore dove si dovrebbe tagliare di più, oppure per il 31% dove si potrebbe tagliare.
Il 26%, inoltre, ritiene che si dovrebbe tagliare nel settore della difesa, che viene indicato da un altro 36% come il settore dove si potrebbe tagliare.
Le Regioni sono un altro settore indicato dagli intervistati come quello dove i tagli dovrebbero essere fatti, il 19%, o che si potrebbero fare, 45%.
Dove, invece, gli intervistati non vorrebbero che si operassero tagli compaiono, nell’ordine, il settore della sanità, indicato dall’80%, seguito dall’istruzione, 79%, le forze dell’ordine, 71%, le pensioni, 59%.
Ad una terza domanda, infine, vale a dire di chi è la colpa per il mancato taglio della spesa pubblica, gli intervistati, che avevano la possibilità di più risposte, per il 65% indicano i politici, i quali, a loro avviso, non hanno voluto ridurla, oppure vengono indicati sempre il politici, per l’esattezza dal 45% degli intervistati, ma a causa della loro incapacità. (foto Valentina Senatore)