scritto da Redazione Ulisseonline - 21 Maggio 2016 17:00

Salernitana 1 – Como 0: non è ancora finita!

Vediamo com’è andata

La gara. Anticipazioni della vigilia confermate: Terracciano tra i pali; Colombo, Tuia, Empereur e Rossi dietro; Nalini, Moro, Pestrin e Zito al centro; Coda e Donnarumma avanti. Agli ordini del signor Pizzuto di Lecce la sfida comincia nel segno dei granata che controllano il gioco e passano subito in vantaggio con Donnarumma al 5’. Cross di Rossi dalla sinistra e perfetta incornata dell’attaccante con la sfera che supera Crispino.

I Granata, spinti dall’entusiasmo dei circa 18 mila spettatori, non si fermano. Nalini, Donnarumma, Coda, in una manciata di minuti scatenano l’uragano contro la difesa del Como fortunata – soprattutto sul palo colpito da Donnarumma – e brava a resistere agli avanti granata. Dopo una fase di assestamento intorno alla mezz’ora altre chiare occasioni per i padroni di casa che però non riescono a chiudere la contesa. Zito, Colombo e ancora Donnarumma sciupano occasioni al cospetto del povero Crispino che a fine primo tempo è quasi incredulo per aver incassato una sola rete.

Nel frattempo l’Arechi esplode per i risultati estremamente favorevoli che giungono dagli altri campi. A metà gara lo stadio ribolle per la salvezza diretta che l’incrocio dei risultati garantirebbe.

La ripresa, come sempre accade per la Salernitana, inizia in tono minore ma ancora una volta i granata si avvicinano al raddoppio con Nalini e Coda senza successo.

Il pareggio del Latina spegne gli entusiasmi dei tifosi che intanto devono fare i conti anche con il Como che ci prova a più riprese e sfiora la rete con Madonna che saltato Rossi incrocia il tiro a fil di palo. Gli infortuni e gli acciacchi continuano a mietere vittime e Zito ed Empereur devono lasciare spazio a Gatto e Franco, nel finale Colombo palesemente in difficoltà si sacrifica a centrocampo dopo l’ennesimo infortunio muscolare. La gara dal terreno di gioco si trasferisce alle radioline sintonizzate su Pescara ma la notizia tanto attesa non arriva e dopo 4’ di recupero la gara si chiude tra delusione disillusione qualche fischio e molti mugugni.

La Nota. Squadra rimasta aggrappata con le unghie ad una salvezza apparsa difficile sin dall’autunno inoltrato, sarebbe stato probabilmente troppo riuscire ad ottenere la salvezza diretta senza passare dalle forche caudine del Play Out. Tocca guardare avanti quindi e sono proprio queste le ragioni che più preoccupano. La squadra è apparsa oltremodo stanca in tutti i suoi uomini; la catena degli infortuni sembra non volersi mai spezzare eppure bisogna trovare la forza e le ragioni giuste per poter scalare quest’ultima vetta. C’è un popolo ferito e deluso che merita la permanenza in B.

Sala stampa. “Siamo partiti molto forte, creando tantissime palle gol. Poi, sia per imprecisione che per un pizzico di sfortuna, non siamo riusciti a chiudere la partita. Adesso andremo a giocarci i play-out, consapevoli che occorrerà essere più cinici e concretizzare il più possibile le occasioni che ci capiteranno”. Queste le parole di Leonardo Menichini nel post-partita di Salernitana – Como. “Arriviamo ai play-out un po’ incerottati – ha concluso il mister – “e speriamo che nei giorni che ci separano da questa doppia sfida serviranno a recuperare il maggior numero di infortunati. Sotto la mia gestione abbiamo totalizzato 22 punti in 18 partite. Forse il rimpianto più grande è la partita con l’Entella, nella quale abbiamo subito gol a tempo scaduto. In questo momento, però, è inutile piangere sul latte versato, ma occorre rimanere concentrati sapendo che nelle prossime due partite ci giochiamo l’intera stagione”.

Non basterà la Salernitana vista contro il Como per tenere la categoria, ma non basteranno nemmeno gli alibi per giustificare una stagione che, se dovesse chiudersi col ritorno agli inferi calcistici, sarebbe da derubricare come il più grande fallimento sportivo e gestionale del duo Lotito-Mezzaroma. Qualche giorno di riposo concesso dal mister e le due settimane che separano i granata dal primo scontro del play out dovranno necessariamente rifornire di quell’energia necessaria tutto il gruppo perché possa affrontare le due finali col piglio giusto. Fuor di metafora, le gare di una vita. Sportiva si intende, perché grazie a Dio, la vita, quella vera, è un’altra cosa!

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