scritto da Mariano Avagliano - 27 Marzo 2019 08:04

Mezzogiorno d’Italia… Il Grande Dimenticato

Tra i mille e più temi urlati ce ne sta uno effettivamente dimenticato, o come quasi sempre accade da molto, ricicciato solo quando serve fare ammuina, portare persone e, insomma, portare voti.

Tanto decantato, sempre, da tutti alla prima tornata di campagna elettorale per poi scemare, lentamente, mano a mano che il qualsiasi governo va avanti, anche arrancando oppur annaspando, giorno dopo giorno.

Nella bagarre quotidiana, il Mezzogiorno sembra, concretamente, il numero uno dei temi dimenticati.

A parte slogan e comparsate elettorali non emerge nessuna politica, concreta, di sviluppo, di strategia, di disegno, più o meno armonico, di cosa si vuole fare in un’area che ancora oggi rimane tra le meno sviluppate d’Europa.

Sembra non esistere una visione, univoca e diretta, di sviluppo del Mezzogiorno.

Anzi, forse pure ce ne siamo dimenticati di cosa Mezzogiorno, realmente sia.

Non che chi ci stava prima abbia realizzato chissà che cosa di portentoso. Ma adesso manco se ne sente più parlare. Come i temi decantati, urlanti e poi, alla fine, sempre, dimenticati.

Come Astolfo sulla Luna che gira e rigira e trova tutte le promesse, una in fila all’altra, mentre cerca il Senno dell’amico condottiero.

Potremmo pensare, in un istante che il non parlare di una cosa, sebbene difficile e astiosa, possa voler dire che i problemi tutti uguali sono per lo sviluppo del nostro Bel Paese. Certo, e conveniamo. Peccato però che tematiche vi sono che vanno affrontate, come le malattie, cum grano salis.

Senza generalizzazioni di sorta.

Se ti fai male che fai non è che alleni tutte e due le gambe per volta ma ne alleni prima una e poi l’altra con lo stesso peso. Altrimenti l’una rischia di far faticare l’altra meno e viceversa.

Ma di questa consapevolezza, adesso, nulla ci sta.

E la realtà per fortuna ci racconta una storia anche diversa dal solito tran tran di cronaca: il Sud è anche, per fortuna e per la maggior parte, terra di imprenditori che quotidianamente combattono e scommettono sul futuro e, per fortuna sempre, ci riescono con grande impatto per le comunità dove vivono.

Qualcuno se ne accorge, qualcun altro no.

Pacienz ce vo, perché, poi come sempre,

Adda passa a nuttat.

Ha iniziato a scrivere poesie da adolescente, come per gioco con cui leggere, attraverso lenti differenti, il mondo che scorre. Ha studiato Scienze Politiche all’Università LUISS di Roma e dopo diverse esperienze professionali in Italie e all’estero (Stati Uniti, Marocco, Armenia), vive a Roma e lavora per ItaliaCamp, realtà impegnata nella promozione delle migliori esperienze di innovazione esistenti nel Paese, di cui è tra i fondatori. Appassionato di filosofia, autore di articoli e post, ha pubblicato le raccolte di poesie “Brivido Pensoso” (Edizioni Ripostes, 2003), “Esperienze di Vuoto” (AKEA Edizioni, 2017).

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