Cava, sull’ospedale il sindaco Servalli a Galdi: “Hai ancora il coraggio di parlare!?”

Scintille, strali e lanci di accuse durante il Consiglio comunale che si è tenuto ieri nel tardo pomeriggio a Cava de’ Tirreni, che ha visto anche un duro confronto tra il sindaco Vincenzo Servalli e l’ex sindaco Marco Galdi sulla questione relativa al nuovo Piano Ospedaliero e la situazione del S. Maria dell’Olmo.

L’argomento all’ordine del giorno è stato richiesto dai consiglieri di opposizione e a presentare le argomentazioni agli astanti è stato Marco Galdi.

“Vittoria di Pirro” ha definito l’approvazione del Piano Ospedaliero, in quanto monco delle unità di senologia, ginecologia e pediatria. “E’ saltata la filiera di tutela della salvaguardia della salute materna e infantile”, sono state le sue parole. “Altri ospedali”, ha continuato Galdi, “con meno di 500 parti l’anno come Sapri e Vallo, hanno visto comunque il riconoscimento del reparto di ginecologia”.

Il consigliere ha fatto poi notare che i tre nosocomi di Salerno, Cava e Mercato San Severino insieme superano i duemila parti annui e che il solo nosocomio salernitano non può essere in grado di gestire questi numeri.

In risposta alle accuse, Servalli ha rimarcato il successo della riapertura di un ospedale che da zero posti letto del Decreto Regionale n. 49 è riuscito ad ottenere ottantanove posti letto. “Dobbiamo parlare di riapertura di un ospedale che di fatto era già chiuso -ha affermato Servalli- consegno alla città un plesso non perfetto, ma vivo, che c’è, con reparti funzionanti e un nuovo organico dopo anni di stasi e di carenza di tutto, dal personale alle lampadine. Questo non è il tempo degli applausi facili, è tempo solo di lavorare”.

Queste le parole del sindaco Servalli che ha poi rassicurato anche sul reparto di pediatria. Infatti, proprio durante lo svolgimento del dibattito consiliare gli è giunta una telefonata che gli ha confermato che per il prossimo 22 giugno, ovvero domani, dovrebbe partire un nuovo atto aziendale nel quale ci saranno posti di pediatria aggiuntivi agli ottantanove totali già previsti. “Sarebbe un vero e proprio miracolo visti i dati di partenza”, ha sentenziato soddisfatto il Sindaco.

Gli animi si sono accesi quando Galdi ha preso la parola e ha detto che un miracolo è stato l’aver tenuto aperto l’ospedale per i cinque anni del suo mandato ed ha accusato Servalli di essere succubo di De Luca e di non voler andare insieme a parlargli.

A queste accuse ha ribattuto piccato il sindaco: “La tua è solo demagogia priva di costrutto, non hai portato un risultato per l’ospedale cittadino, in cinque anni un solo infermiere ha incrementato l’organico. Mi sorprendo come tu abbia il coraggio di parlare!”.

Alla fine si è addivenuti alla risoluzione di un tavolo tecnico di lavoro, al quale il sindaco ha invitato tutte le forze politiche.

Un altro argomento in discussione era lo stato di attuazione dell’iter procedurale e della proposta del PUC. L’assessore all’urbanistica Giovanna Minieri ha preso la parola per delineare il quadro della situazione in vista della prossima scadenza del 3 luglio, termine ultimo per l’approvazione del Piano Urbanistico Comunale.

“E’ difficile che si possa garantire entro tale data il completamento dell’iter”, ha spiegato l’assessore, quindi molto probabilmente si ricorrerà ad una proroga.

Il busillis sta nel fatto che si va a normare una parte di territorio comunale che è di competenza dell’ASI. Per riprendere quella zona è necessario che l’Asi faccia una vera e propria variante al proprio piano. Si è cercata la via di una riperimetrazione nella speranza di una soluzione veloce, ma ci si è resi conto che così non sarebbe stato, il Consorzio ha problemi di dissesto e in questo momento non è in grado di procedere alla variante tecnica. Poiché il Comune ha bisogno di un piano urbanistico è stato deciso di considerare l’area una specie di zona bianca e si procederà all’approvazione del PUC al netto di essa.

Per questo, è stato chiesto al prof. Gasparrini, che a suo tempo, con sindaco Gravagnuolo, aveva avuto l’incarico di redigere il PUC, di ricalcolare gli standard alla luce dell’attuale stato.

In ragione del fatto che la situazione è piuttosto complessa e articolata, al termine del confronto con la minoranza, assolutamente non concorde con la decisione presa, si è deciso di approfondire ulteriormente la materia nell’apposita Commissione consiliare all’Urbanistica.