scritto da Massimo Mariconda - 06 Maggio 2019 11:58

Cava, è sempre più emergenza ambientale per il traffico veicolare

Città invasa dai mezzi pesanti per il divieto di utilizzare l’autostrada nel tratto  Cava-Salerno nel silenzio assordante di un’Amministrazione comunale spesso sorda e distratta

 

In un precedente mio intervento, ospitato sulle pagine di questa rivista, esponevo alcune considerazioni sugli impatti negativi, non mitigati da misure compensative e di ristoro a favore di Cava de’ Tirreni, che la città subisce a causa della  chiusura temporanea dell’autostrada A3 Salerno Napoli, nel tratto compreso tra Cava e Salerno.

Chiusura temporanea nelle ore notturne disposta,  oramai con cadenza periodica, dalla Societa Autostrade Meridionali, che ne detiene la gestione, per esecuzione di lavori.

Effetti negativi, certificati dall’Arpac in termini di incremento rispetto agli anni scorsi degli sforamenti dei limiti di polveri sottili, ma anche riconducibili all’aumento della rumorosità registrata dai cittadini residenti nei fabbricati latistanti e documentati dal peggioramento della sicurezza stradale a causa del progressivo  deterioramento  del manto stradale.

Tali circostanze aggravano la emergenza ambientale in città dovuta al mancato completamento del sottovia veicolare di cui non si ha certezza sui tempi di realizzazione per assenza di finanziamenti certi. Eppure si tratta della principale opera strategica della città, attesa da decenni, e necessaria a decongestionare la nazionale liberandola dei flussi di attraversamento (per intenderci quelli che non hanno come destinazione ultima Cava) per restituirla finalmente alla esclusiva viabilità e fruizione urbana.

Le ataviche problematiche di inquinamento, generate dalla ex SS18 nella sua attuale configurazione viaria, sono da tempo aggravate dagli ulteriori flussi stradali prodotti dalle periodiche chiusure notturne dell’ autostrada A3, nel tratto Cava Salerno e dal divieto di  transito dei veicoli superiori a 7,5 tonnellate.

Nel precedente intervento, dando voce ad interrogativi posti da tanti cittadini e nel tentativo di sollecitare l’Amministrazione a rintracciare una possibile soluzione al problema, chiedevo, e nel contempo mi chiedevo, se l’Amministrazione comunale, che pure concede l’utilizzo della ex SS18, di proprietà comunale, avesse interessato il Prefetto  concertando, con il concessionario, la Provincia, la Polstrada ed i comuni interessati idonee azioni volte a minimizzare i disagi ai cittadini cavesi.

Ed ancora, se il Comune di Cava, prima di concedere  il suo  espresso nulla osta alla Società concessionaria, ove mai lo avesse fatto, avesse quantomeno ottenuto misure di compensazione  ivi compreso la possibilità da parte del concessionario di una liberalizzazione della  tratta autostradale Cava Salerno durante giorni festivi (durante la movida serale ovvero in occasione di parzializzazione della sede stradale in concomitanza dei lavori interessanti il primo stralcio del sottovia e annesso parcheggio).

Disattendendo le aspettative di tanti cittadini non veniva fornita nessuna risposta né registrata qualsivoglia azione concreta e concludente in materia.

Un comportamento incomprensibile, probabilmente motivato dalla assenza di preventiva concertazione, con conseguente passiva accettazione di decisioni avanti pesanti ricadute adottate da una società privata che introita somme ingenti senza riconoscere alla città qualsivoglia onere o forma equivalente di risarcimento in conseguenza delle  suddette ordinanze di chiusura ed interdizione.

Oggi la permanenza di divieto, nel tratto Cava-Salerno, al transito dei mezzi pesanti e le ragionevoli preoccupazioni dei cittadini cavesi sulla incertezza dei tempi di rimozione del predetto divieto, in pendenza di garanzie da parte del concessionario su tempi di attuazione di interventi di consolidamento dei viadotti per renderli compatibili staticamente al transito dei mezzi interdetti, riattualizza la necessità di avere almeno  dall’Amministrazione comunale  risposte precise, in tempi ci si augura brevi, ai seguenti interrogativi:

1) Se e quando l’Amministrazione comunale richiederà  al Prefetto la convocazione di un tavolo urgente con gli organi interessati per valutare percorsi autostradali  dei mezzi pesanti alternativi alla ex SS18  ( esempio A30 Salerno Caserta)?

2) Perché il Comune, nell’esercizio delle proprie prerogative e per ragioni ambientali di quiete e sicurezza, non dispone autonomamente e con l’avallo del Prefetto la interdizione del  transito sulla ex SS18 ai mezzi superiori a 7,5 tonnellate almeno in particolari giorni (festivi) ed ore,  al fine di contenere gli effetti negativi sopra elencati?

3) Perché il Comune di Cava non si fa promotore con la Società Autostrade Meridionali della definizione di un Protocollo di intesa che, nel disciplinare eventuali chiusure e divieti di transito della tratta autostradale Cava Salerno con conseguente  dirottamento dei flussi sulla sede stradale comunale, preveda il riconoscimento automatico di oneri o  forme di ristoro equivalente a partire dalla sospensione temporanea della tariffa per decongestionare i flussi nei periodi critici (ad esempio, in determinate ore del periodo estivo)?

Spunti che si auspica possano essere oggetto di specifica interrogazione consiliare e che, da cittadino attivo, sento di anticipare ad una Amministrazione comunale spesso sorda e distratta anche perché non adeguatamente compulsata da una opposizione silente e remissiva.

Classe 1972, laureato in Ingegneria civile. Lavora nella pubblica Amministrazione da oltre 15 anni avendo ricoperto plurimi incarichi e seguito progettazioni ed interventi strategici in materia ambientale. Attualmente Funzionario tecnico incardinato nello staff della Direzione generale Difesa suolo, ambiente ed ecosistema della Regione Campania. Appassionato di politica e giornalismo, collabora assiduamente con la testata Ulisse on line e sporadicamente pubblica anche per altre riviste regionali di settore.

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