scritto da Nino Maiorino - 15 Maggio 2018 10:29

Attenti a quei due!

Qualche giorno fa il nostro Direttore ha benevolmente definito le trattative tra Di Maio e Salvini un “papocchio”; io direi che si tratta più di un imbroglio in quanto il raffazzonato “contratto” tra i due, che lasciano trapelare convulsi incontri, talvolta disdetti all’ultimo momento o per strane incomprensioni di date e di orari, sembra più un libro dei sogni che un vero accordo politico.

Preliminarmente c’è da dire che questa, (come chiamarla?), intesa, programma, accordo è tutto tranne che un contratto, termine col quale si definisce un accordo commerciale, per lo più oneroso, tra due contro-parti, e in genere si usa per un acquisto, o un “negozio”, mai per un programma di lavoro men che mai per un un programma di governo.

Segno che i nostri due bellimbusti, che certamente si stanno impegnando allo spasimo pur di mantenersi sulla cresta dell’onda e portare avanti una legislatura nata, purtroppo, morta, non sanno nemmeno di cosa parlano, sintomo di una ignoranza linguistica prima che politica. Hanno preso spunto da quella “Grosse Koalition Cdu-Spd”, senza considerare due ragioni fondamentali: la prima è che la grande intesa raggiunta in Germania tra Angela Merkel e Martin Schulz dava già per scontato chi dei due fosse il Premier, e, quindi, (e vengo così alla seconda ragione) che l’accordo, l’intesa, la coalizione è stata fatta tra il candidato premier e il partito che deve appoggiarlo.

Da noi invece, a parte il termine non corretto, i nostri due “statisti” stanno facendo un accordo su un programma che poi un altro dovrebbe realizzare, vale a dire un personaggio terzo che diventerebbe Primo ministro solo di facciata in quanto non potrebbe nulla decidere se non attenersi a ciò che i due bellimbusti hanno stabilito; in pratica il futuro Premier sarebbe una specie di capo-ufficio al quale il superiore ha assegnato degli incarichi che egli deve pedissequamente eseguire: strano modo di iniziare una legislatura!

D’altronde il Presidente Mattarella ha già, sia pure velatamente, sanzionato questo modo di fare, prima di tutto perché tutta questo modo di procedere è assolutamente anomalo, non previsto dalla Costituzione della quale tutti, fino a dicembre 2016, si sono riempiti la bocca pur di contrastare le modifiche proposte da Renzi, ma che oggi tutti coloro che si danno da fare per formare uno straccio di nuovo governo (con la destra, o con la sinistra, o col centro, vale a dire con chi ci sta pur di rimanere sulla cresta dell’onda) sembrano aver dimenticato relegandola in un cantuccio scuro e invisibile dal quale, nel momento in cui si dovrà dare una qualche legittimità costituzionale a ciò che i due “bamboccioni” stanno facendo, ci vorranno fior-fiore di costituzionalisti per risolvere i vari rebus.

E’ vero che Mattarella ha messo le mani avanti citando precedenti illustri di Presidenti della Repubblica che non hanno esitato a negare l’autorizzazione a inviare alle Camere disegni di legge di iniziativa del Governo, oppure a non promulgare leggi prive di copertura finanziaria; ma questa prerogativa presidenziale lascia il tempo che trova in quanto, in precedenza, il governo che aveva interesse a varare leggi senza copertura finanziaria, la creava  aumentando il debito pubblico, aggirando così l’ostacolo presidenziale e aggravando il bilancio dello stato; ora questo giochetto è teoricamente ostacolato dai controlli in sede comunitaria, i quali però non hanno impedito che negli ultimi anni il nostro debito avesse un sia pure limitato aumento.

Cosa che potrebbe ancora accadere se, come si teme, la coppia Di Maio/Salvini non andasse troppo per il sottile nella stesura del “contratto” anche dal punto di vista finanziario.

Certamente nessuno vorrebbe oggi trovarsi nei panni del Presidente Mattarella per tutte le incognite che pesano sull’attuale accordo Di Maio/Salvini e sugli sviluppi che la situazione potrebbe avere.

Se tanto mi dà tanto non credo che il nuovo Governo, se pure verrà varato, possa durare a lungo: l’adagio “se son rose fioriranno” nel nostro caso sembra ben lontano dalla realtà in quanto di rose in giro non se ne vedono, piuttosto si vedono spine sempre più lunghe e pericolose.

Comunque, “in bocca al lupo”!

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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