Quasi un italiano su quattro (23%) ha scelto di fare una gita fuori porta, anche con il classico picnic nel verde nel rispetto della tradizione al mare, in montagna, in campagna o comunque nel verde, fuori e dentro le città.
E’ quanto emerge dall’analisi Coldiretti/Ixè sul modo più popolare per vivere la storica ricorrenza della Liberazione del Paese, nonostante in molti soprattutto al Nord hanno dovuto rivedere i programmi per il tempo incerto.
“Uno spostamento sul quale – precisa la Coldiretti – pesa peraltro l’imprevista stangata del caro benzina con i prezzi alla pompa che sulle autostrade arrivano anche a superare i 2 euro al litro per effetto delle tensioni scatenate sulle quotazioni del petrolio dalla decisione Usa di non rinnovare, alla scadenza di maggio, le esenzioni per l’import di petrolio dall’Iran che riguardano anche l’Italia”.
“Nella scelta delle mete gli italiani del 25 aprile – continua la Coldiretti – si dividono tra quanti preferiscono la spiaggia dove affrontare la prima prova costume della stagione con la riapertura degli stabilimenti balneari e quelli che prediligono invece il relax nel verde, quest’anno particolarmente di “tendenza”, sostenuta da una maggiore sensibilità ambientale che sta portando alla riscoperta della vacanza “a chilometro zero”, spesso con luoghi da raggiungere in giornata, con quasi 900 parchi e aree naturali protette che coprono il 10% del territorio nazionale”.
“La primavera – precisa la Coldiretti – è la stagione privilegiata per stare a contatto con la natura con il risveglio di piante, fiori e il passaggio degli uccelli migratori, ma anche le attività agricole con i lavori di preparazione dei terreni e di semina”.
Non solo relax ma anche gastronomia per il giorno della Liberazione.
“Tra i piatti più gettonati nei picnic si classificano – sottolinea la Coldiretti – lasagne, salumi, formaggi, uova sode e le tradizionali grigliate sul posto a base di carne, pesce ed anche verdure”.
“Non mancano però – precisa la Coldiretti – polpette, frittate di pasta o di verdure, pizze farcite, ratatouille e macedonia, ma anche colomba farcita da creme realizzate con la “cucina del giorno dopo” favorita dalla tendenza a ridurre gli sprechi”.
“In circa trecentomila – continua la Coldiretti – hanno deciso di pranzare a tavola in un agriturismo per cogliere l’opportunità di trascorrere una giornata lontano dalle città senza rinunciare alla comodità e alla protezione garantita dall’ospitalità delle aziende di campagna”. (fonte Coldiretti)