Napoli, al Pan fino al 5 maggio la grande mostra su Escher e le sue illusioni
“Il mio lavoro è un gioco. Un gioco molto serio.” Parola di Maurits Cornelis Escher.
Animali che si rincorrono e si inseguono fuori e dentro il foglio, geometrie impossibili, bianco e nero che in un gioco di pieni e vuoti creano immagini fantastiche, prospettive incredibili, quadrati che diventano pesci che diventano uccelli che diventano uomini che tornano quadrati. Sono i temi, i soggetti più ricorrenti nei disegni di Escher, straordinario artista che ha fatto della capacità di stupirsi la base della sua creatività.
Ancora per qualche giorno è possibile ammirare la grande retrospettiva Escher in mostra, fino al 5 maggio 2019, per la prima volta in assoluto al Pan, Palazzo delle Arti di Napoli.
Incisore e grafico olandese scomparso nel 1972, Maurits Cornelis Escher è sempre stato definito un genio visionario.
Oltre 200 opere nella mostra promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con la M. C. Escher Foundation e curata da Mark Veldhuysen e Federico Giudice Andrea.
Un percorso che parte da Escher per arrivare ai giorni nostri dove un’ampia sezione è dedicata all’influenza che il suo lavoro e le sue creazioni esercitarono sulle generazioni successive, dai dischi ai fumetti, dalla pubblicità al cinema. Ritroviamo in epoca moderna le sue opere riprodotte in alcune suppellettili di Ikea, nelle copertine degli album dei Beatles e dei Pink Floyd e persino in abiti ed accessori come cravatte e borse.
L’esposizione si divide in otto sezioni: Mauritis Cornelis Escher: gli esordi; Escher, l’Italia e la Campania; Tassellazione; Struttura dello spazio; Metamorfosi; Paradossi geometrici; Lavori su commissione; Eschermania.
I visitatori avranno così la possibilità di entrare in prospettive e geometrie tanto amate dall’artista. Tra le opere in mostra anche Metamorfosi II, Giorno e notte, Vincolo d’unione e Relatività, tanto per citarne alcuni esempi.
Un grande ritorno nel Sud Italia per Escher che lo amava così tanto, molti dei suoi capolavori sono nati proprio nella Costiera Amalfitana, ad Atrani, ad esempio, dove ha vissuto per lungo tempo e dove ha conosciuto la moglie svizzera. E proprio il piccolo borgo costiero è protagonista di molte opere, nell’ambito del suo soggiorno italiano che comprende anche Abruzzo, Lazio, Sicilia e Calabria.