Per il trentennale della scomparsa di Sergio Leone torna al cinema la versione restaurata di “Per un pugno di dollari”
“Ho amato questo regista , il film che ha fatto, la maniera di lavorare con grande passione. La maniera di Sergio di affrontare il film era maniacale nel cercare il suono giusto, il migliore rapporto tra i suoni. Io e Sergio qualche volta abbiamo litigato, come quando feci le musiche per il film Per un pugno di dollari. Durante le riprese gli dissi che se mi avesse tolto la scena madre del duello finale non gli avrei più musicato il film e lui mi rispose: “Fa’ quello che te pare”.
Sergio è Sergio Leone, il re degli spaghetti western, e a ricordare questo episodio durante una rassegna dedicata al regista è il Maestro Ennio Morricone che con Sergio Leone ha scritto alcune delle più indimenticabili pagine della filmografia internazionale. I due si conobbero sui banchi delle scuole elementari a Roma da “pischelli” ignari che un giorno sarebbero diventati uno dei sodalizi più proficui e importanti della storia del cinema.
Oggi ricorre l’anniversario della morte del grande regista che scomparve improvvisamente il 30 aprile del 1989 per un attacco di cuore ma, come tutti i grandi, è rimasto immortale nei ricordi collettivi grazie ai suoi indimenticabili film. In occasione del trentennale della scomparsa di Sergio Leone, la casa di distribuzione cinematografica Viggo presenta uno speciale omaggio con un doppio spettacolo nelle sale da lunedì 29 aprile al 7 maggio. “Per un pugno di dollari” del 1964 sarà presentato nella versione restaurata. Il film, ispirato a Kurosawa, è terzo nella classifica degli spettatori con 14 milioni 797.275 presenze, dopo “Guerra e pace” e “Ultimo tango a Parigi”. Mentre per ripercorrere la vita del grande regista, il documentario “Sergio Leone: cinema, cinema” di Carles Prats e Manel Mayol accompagnerà lo spettatore attraverso testimonianze inedite di amici e collaboratori del regista. Da Tonino Delli Colli, Sergio Donati, Ennio Morricone, a Dario Argento, Fernando Di Leo, Florestano Vancini fino a Christopher Frayling e Luca Verdone, insieme a tanti altri nomi
“Dopo la trilogia – Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più, Il buono, il brutto e il cattivo – non avrei voluto più fare western – disse il Maestro Leone in un’intervista in cui parlava dei suoi western – e avrei voluto cominciare C’era una volta in America. Ma i successi non si perdonano, e così, quando andai in America mi chiesero di fare un altro film western. Nacque in me l’esigenza di fare un film completamente differente dai precedenti. Fu così che partorii l’idea di una nuova trilogia che nacque con C’era una volta il west, si è svolta con Giù la testa e finisce con C’era una volta in America”.