Parafrasando Schumpeter, la Storia dell’uomo, per certi aspetti, è – in cinica sintesi – un alternarsi di Distruzione e Creazione.
Ogni momento storico ha le sue particolarità e specificità dettate unicamente dagli individui che lo vivono e che con loro azioni contribuiscono a determinarlo ma anche gli eventi che a Noi sembrano maggiormente distruttivi e negativi conservano, nella loro natura, il seme della creazione e rigenerazione del mondo che viene dopo.
Non vi sono leggi prestabilite che governano il corso degli eventi. Sono gli individui, alla fine, che, con le loro azioni determinano la Storia. E queste azioni, alla base, hanno una componente, semplice e fondamentale che ricorre.
E’ l’istinto di Autoconservazione che fa in modo che, dopo guerre, catastrofi, epidemie, crack finanziari, l’essere umano abbia la capacità di guardare “oltre”, sviluppando nuove approcci di pensiero e azione che prima erano del tutto impensabili.
Questo istinto si fa interprete di una posizione materiale – la sopravvivenza fisica – e di una immateriale e psicologica che ha l’esigenza – semplice semplice – di guardare oltre e immaginare il futuro per reagire all’angoscia del presente. La creazione dopo la distruzione.
Grandi traguardi e conquiste storiche sono arrivati in questo modo. La protezione universale dei Diritti Umani, per esempio, è nata quasi come per reazione all’orrore prodotto dai campi di sterminio nazisti.
L’emergenza di questi giorni ci mette di fronte alla nostra fragilità fisica ed emotiva, all’imprevedibilità degli eventi, al dolore, all’impotenza di poter fare poco di fronte a un Nemico Invisibile.
Ma da un’altra parte, forse, quando tutto questo sarà passato, ci saranno alcune cose che ci saremo portati a casa. Si tratta di insegnamenti di pensiero e azione che ci faranno entrare in un Mondo differente.
Il valore della Rete
In questi giorni di reclusione forzata, Internet ci consente di rimanere “connessi al mondo” e alla nostra vita – personale e lavorativa – di prima.
Da ricettacolo di “fake news” e nuove dipendenze, Internet in questa emergenza si è a tutti gli effetti guadagnato quel Premio Nobel per la Pace che in tanti gli attribuivano dieci anni fa.
Il Senso della tecnologia
Non ci siamo mai resi conto del potenziale di quello che abbiamo sotto gli occhi – uno smartphone per esempio – come in questi giorni. Prima dell’emergenza pochi, pochissimi facevano video-chiamate con amici e parenti. In questi giorni, data l’impossibilità di sentirsi fisicamente, la video-call è diventata, forse, lo strumento principale di contatto.
Noi e gli altri
Siamo animali sociali e in maniera innata abbiamo bisogno “degli altri”. Di starci a contatto, di confrontarci e pure – perchè no – di litigarci. Tra le cose che abbiamo imparato in questi giorni, è che – comunque vada – abbiamo bisogno degli altri. A partire da chi vive insieme a noi e a cui abbiamo magari scoperto di poter dedicare più tempo.
La Cucina e la Dispensa
A partire dalla pizza fatta in casa, passando per i dolci (i consumi di farina dall’inizio dell’emergenza sono cresciuti dell’80%), abbiamo ri-scoperto il valore, semplice e bello, di preparare – mani in pasta – il cibo a casa.
A tutti gli effetti il cibo si riprende ciò che gli è sempre stato dovuto: il ruolo – maximo – di collante tra le persone.
Anche la dispensa, per forza di cose, è risalita in cattedra: prima potevano uscire e fare la spesa, due, tre o quattro volte al giorno – a piacere. Costretti a uscire poco, invece, la spesa è diventata molto più razionale e attenta. E sprechiamo, alla fine, meno cibo.
Igiene Personale
Per evitare il contagio, si perde il conto di quante volte ci hanno detto di lavarci le mani. E di quante volte, di riflesso, lo facciamo. Questa situazione, è indubbio ci ha fatto capire, da vicino, quanto sia importante curare l’igiene. Soprattutto quando usciamo e rientriamo dentro casa.
Il Valore del Tempo
Le nostra vita di prima era un groviglio inafferrabile di impegni e di frenesia. Adesso il tempo si è dilatato in maniera esponenziale. E forse capiamo che è la risorsa più preziosa a disposizione e che possiamo dedicarla anche a cose diverse. Nell’arco di una stessa giornata.
Made in Italy
Il Paese è fermo da due settimane e i nostri supermercati sono continuamente riforniti. La maggior parte di quello che mangiamo, italicamente ovviamente, la produciamo in Italia. E possiamo e dobbiamo soltanto esserne fieri. Quando tutto questo periodo di chiusura in casa finirà, ripartiremo – forse – con una consapevolezza maggiore sulla forza, reale, del nostro Paese, in termini di produzioni leader a livello globale.
Filiera corta
Con la Cina bloccata per oltre un mese le imprese di tutto il mondo sono state rallentate sono addirittura bloccate. In Cina si producono molti componenti che sono necessari e fondamentali per industria leggera e pesante.
Con le nostre imprese rallentate e poi, oggi, ferme, sarà il caso di ripensare alle forniture approntando modelli, in-house, di approvvigionamento di componenti a filiera corta.
Medici e Infermieri
La storia di questi giorni ci sta insegnando che siamo un Paese di contraddizioni e, soprattutto, di eccellenze fatte di persone. Medici, infermieri e ricercatori hanno dimostrato che non hanno nulla da invidiare a quello degli altri paesi. Anzi, sono tra i primi al mondo per formazione, professionalità e “cuore”. L’elemento fondamentale nella lotta contro il Nemico Invisibile.
Siamo Italiani
Alcune delle prime cure contro il Covid-19, concrete e sembra efficaci, si stanno sperimentando in Italia. Il governo ha approntato misure tempestive. Abbiamo avuto la forza di carattere e la costanza di attenerci alle strette disposizioni del governo. Alla faccia di tutti quelli che ci dicono che siamo un popolo di “creativi e indisciplinati”. Siamo creativi e, quando vogliamo, disciplinatissimi.
Alla fine di questa storia, forse, sapremo, ancora meglio, che Noi siamo Italiani. Sappiamo fare casino e rompere le regole che ci vengono date. Ma sappiamo anche soffrire, tutti quanti insieme, uniti perché è l’unica cosa che – adesso – possiamo fare
Grandi verità!