Strasburgo, tra luci e ombre approvata la risoluzione sull’Ucraina
La risoluzione "invita gli Stati membri dell'UE a rimuovere le restrizioni all’uso dei sistemi d’arma occidentali forniti" al paese dell'est Europa "contro legittimi obiettivi militari sul territorio russo". In base a quanto scritto nel documento, le restrizioni impediscono al governo di Kiev di esercitare appieno il diritto all'autodifesa
Alea iacta est. Ieri, 19 settembre 2024, durante la seduta del Parlamento europeo a Strasburgo, è stata approvata una risoluzione alquanto significativa sull’Ucraina. La risoluzione “invita gli Stati membri dell’UE a rimuovere le restrizioni all’uso dei sistemi d’arma occidentali forniti” al paese dell’est Europa “contro legittimi obiettivi militari sul territorio russo”. In base a quanto scritto nel documento, le restrizioni impediscono al governo di Kiev di esercitare appieno il diritto all’autodifesa. Attraverso questa risoluzione, il paese invaso avrebbe più possibilità di difendere i propri territori grazie al sistema di armamenti fornito dai partner membri dell’UE.
Chi ha votato a favore e chi contro per l’Italia
Malgrado la risoluzione abbia avuto 425 voti a favore, è divenuta oggetto di critiche da parte di coloro che hanno votato contro. Tra i 131 voti contrari, emergono quelli dei rappresentanti della Lega, del M5S, di AVS, di SI e perfino di due esponenti del PD. Come volevasi dimostrare, Fratelli d’Italia, Forza Italia e la maggioranza dei rappresentanti del PD hanno votato a favore. Nel commentare l’esito, Giuseppe Conte, presidente del M5S, ripete quanto detto in campagna elettorale, ossia che i rappresentanti pentastellati si impegneranno a essere “costruttori di pace”. L’obiettivo rimane quello di fermare “insieme questa deriva bellicista”. Carlo Calenda, leader di Azione (partito non rappresentato nel Parlamento europeo e ormai a un punto dall’implosione), invece critica aspramente chi ha votato contro la risoluzione, sottovalutando il rischio di una terza guerra mondiale. In poche parole, armiamoci e andate!
Malcontento e popolazione: l’esempio della Germania
Le reazioni non si sono fatte attendere da Mosca. Vjačeslav Volodin, presidente della Duma, ha minacciato l’uso del missile Sarmart, che può raggiungere Strasburgo in tre minuti. La popolazione, esausta di quest’agognante botta e risposta, tende la mano a un approccio più pacifista. Esso, sempre più ai margini nell’interesse di una propaganda (unidirezionale) guerrafondaia, crea dibattito non solo nel nostro paese, ma anche in altri stati europei. Se paesi come la Spagna presentano partiti politici che hanno una posizione comune in merito al rifornimento di armi all’Ucraina, vi sono altri nei quali emergono continui diverbi. È il caso della Germania e della Francia. In terra teutonica il sostegno militare alla causa ucraina sta generando uno stato di confusione così rilevante che l’orda populista è ormai forte. L’Ampelregierung di Scholz deve fare i conti con gli estremisti di destra e di sinistra. L’SPD – corrispettivo del nostro PD – è in calo: il timore di una guerra, nonché il malcontento per le politiche migratorie, spingono l’elettorato verso posizioni più estremiste. Alice Weidel e Sahra Wagenknecht sono le pioniere di questo nuovo corso politico in Germania. Considerate entrambe “filoputiniane” per le loro chiare posizioni antimilitariste, si posizionano comunque agli estremi. La rappresentante di BSW si rivela una figura più incline alla risoluzione delle problematiche esistenti, a discapito della capogruppo di AfD, partito andato nella bufera dopo le riunioni con esponenti neonazisti.
La speranza di una giusta coesione tra maggioranza e opposizione
Nella nostra penisola dunque la popolazione è spettatrice di una classe politica i cui partiti di maggioranza e di opposizione partecipano a giochi (pericolosi). Dalla parvenza di unità a Bruxelles ad accuse reciproche di sciacallaggio in patria, dinanzi a calamità che permettono messe in scena ad hoc con stivali e promesse. Fino a non prendere posizioni nette e coerenti per quanto riguarda altre situazioni delicate nel globo terracqueo. Il tutto ridotto a gossip e pusillanimità.
Non ci soffermeremo a lungo su quello che sta capitando. Solo un messaggio possiamo rilasciare: ai posteri l’ardua sentenza!